PAUL
CAMPANI, L'INDIMENTICABILE MATITA DI CAROSELLO
Dal 1 settembre
al 28 ottobre al Foro Boario di Modena
Dal
1 settembre al 28 ottobre il Foro Boario di Modena ospita
una grande mostra sul disegnatore Paul Campani, il "papà"
di Carosello. Dagli esordi con gli albi a fumetti più
popolari d'Argentina fino ai disegni animati che hanno segnato
l'immaginario collettivo degli italiani
I
grandi occhi brillanti di Svanitella, i baffi dell'omino
Bialetti e il sombrero di Miguel, una smorfia di Tata, il
motorino di Gigino pestifero, il cilindro di Cantastella:
a cinquant'anni dalla nascita del Carosello e a 44 anni
dall'unica mostra dedicata alle sue opere, rivivono al Foro
Boario di Modena tutti i personaggi della matita di Paul
Campani. Modenese, classe 1923 e scomparso nel 1991, Campani
fu l'assoluto maestro dei disegni animati italiani e anche
un grande disegnatore di fumetti. La
sua matita animò gli albi dell'Intrepido agli inizi
degli anni Quaranta e qualche anno più tardi la sua
fantasia diede vita ad una serie di eroi a fumetti che conquistarono
l'immenso mercato dell'editoria argentina. Ma per milioni
di italiani Paul Campani è legato al magico tubo
catodico dal quale emergeva il tratto inconfondibile e morbido
dei suoi personaggi di Carosello.
Un
salottino anni Sessanta stile boom economico e il tavolino
di un bar dove fermarsi qualche minuto per sorseggiare qualcosa
in grado di contrastare "il logorio della vita moderna".
In comune fra questi due ambienti lo schermo di un televisore
che irradia immagini di Carosello. Sarà questa l'atmosfera
che rivivranno i visitatori della mostra "Paul Campani,
dai fumetti ai cartoon di Carosello", promossa dall'
Associazione culturale Paul Campani, con il sostegno della
Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e la collaborazione
del Comune di Modena. Oltre 400 tavole originali su tutta
la sua attività, dalle prime caricature giovanili
(anche l'omino con baffi è una sorta di caricatura
del Cavalier Alfonso Bialetti) ai fumetti argentini, dalla
genesi dei personaggi di carosello fino ai gadget ed all'oggettistica
del merchandising pubblicitario d'epoca. E ancora proiezioni
di spot per il cinema, i primi fumetti in tv, i cortometraggi
d'animazione non pubblicitari che sono stati in questi ultimi
anni oggetto di studio per il loro valore artistico e culturale.
Nel
1966 Campani presenta in tutto il mondo il suo primo "Minifilm",
vero cinema d'animazione "impegnata" che abbandona
la risata per lanciarsi in un'amara riflessione sulla condizione
della vita umana. Un minuto, un piccolo frammento, un distillato
che non lascia scampo all'umanità. Ma soprattutto
tanti caroselli: 2 minuti e 15 secondi di idee brillanti,
di sceneggiature mai banali, qualche pillola di saggezza
per la borghesia italiana che stava nascendo in quegli anni.
Tra una casalinga che ostenta la lucentezza del pavimento
pulito e un Riccardone tutto muscoli, ragazzetto di borgata
con ciuffo alla Little Tony, c'è spazio anche un'eroina
simil-femminista dei fumetti tv come Pupa. E insieme a loro
tutti gli altri personaggi della matita di Paul Campani,
che sono sopravvissuti alla marca che hanno rappresentato,
talvolta annullandola completamente nei ricordi. La capacità
dei personaggi di Carosello creati da Campani consiste nell'aver
saputo instaurare un dialogo coi telespettatori del teatrino
serale di Carosello. Angelino, Svanitella, Riccardone, l'Omino
coi baffi, Fido-Bau e tutti gli altri, vivono nei ricordi
di una generazione che li considerava uno specchio middle
class e, ridendo di loro, in realtà rideva con loro,
dei propri miti, del proprio mondo, delle proprie ambizioni
e debolezze.
Un
percorso divertente e suggestivo, quello della mostra, tra
le tavole originali dei personaggi e l'affascinante mondo
che stava dietro alla genesi di un cartone animato. Verranno
esposti macchinari originali come una moviola per il montaggio,
un tavolo di animazione e una titolatrice, la vera macchina
per fare i cartoni. Questo per far capire il processo totalmente
manuale e artigianale della lavorazione dei disegni animati
quando ancora il computer non si sapeva cosa fosse. Nella
Modena degli anni Cinquanta, lontana dai segreti ben custoditi
delle grandi case di produzione milanesi, i personaggi e
le tecniche di realizzazione dell'animazione prendevano
vita dalle sperimentazioni continue di Paul Campani e dei
suoi collaboratori.
Esperienza sul campo e tentativi per rendere concreta un'idea,
ma soprattutto un'inesauribile passione che ha fatto di
Paul Campani e del suo più stretto collaboratore
Max Massimino Garnier due pionieri del disegno animato.
Protagonista della storia di Campani è la città
di Modena, dove l'autore rimane tutta la vita, rifiutando
anche un incarico offerto della Disney. A Modena nel settembre
del 1954 fonda la Paul Film, una vera e propria "officina"
del disegno animato con dei numeri impressionanti. Circa
un centinaio di persone si sono avvicendate negli oltre
vent'anni di attività della Paul Film, producendo
oltre 100 chilometri di pellicola impressa, un numero enorme
di disegni, qualche migliaio di caroselli ed oltre 200 sigle
televisive. Raffaele Pisu, Giorgio Gaber, Peppino di Capri,
Ernestro Calindri sono solo alcuni tra i nomi famosi che
passarono dal teatro di posa della Paul Film. Nel 1968,
dopo la partecipazione a San Remo anche Louis Armstrong
venne a girare qualche scena per uno spot. La storia di
Paul Campani è la storia della Paul Film: una favola
finita nel 1977 quando il Carosello chiude i battenti, dopo
20 anni di successo. La favola di Paul finisce invece nel
1991, tra tela, colori, pennelli e qualche scultura in argilla.
Ma il suo genio continua a vivere in molti autori del fumetto
che si sono ispirati alla sua scuola e in quei personaggi
indimenticabili che hanno segnato in maniera indelebile
la memoria di tre generazioni.
Ufficio Stampa: Contesto srl
e-mail: stampa@contestoweb.com
www.paulcampani.it
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