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Frankenweenie

Frankenweenie
Frankenweenie

© Walt Disney Pictures, Tim Burton Animation Co., Tim Burton Productions

Uscirà il 17 Gennaio 2013 nelle sale cinematografiche il nuovo film di Tim Burton dal titolo "Frankenweenie". La pellicola, realizzata con la classica tecnica dello stop - motion tanto cara al regista, annovera tra gli attori che prestano la propria voce ai personaggi della storia anche Winona Ryder (Elsa), Atticus Shaffer, Martin Short, Catherine O'Hara (Edgar e la madre di Victor) e Martin Landau (signor Rzykruski). La particolarità di questa storia - che poi per Burton particolarità non è - consiste nel fatto che il film sia tutto in bianco e nero, quasi per voler sottolineare l'atmosfera un pò cupa del racconto. Il film è stato realizzato, ovviamente, in 3D.

La sceneggiatura del film è affidata a John August che già aveva lavorato con Burton in altri successi del botteghino come "La sposa cadavere", "Big fish" e "La fabbrica di cioccolato". La colonna sonora è, invece, di Danny Elfman che, a detta di tutti, ha realizzato un piccolo capolavoro musicale, che accompagna le immagini e le rende, se possibile, ancora più cupe e minacciose, proprio come nelle intenzioni del regista.

Il lungometraggio è il rifacimento di un corto, girato in live action per motivi di budget, dello stesso Burton risalente al 1984. Oggi questo lungometraggio diventa un papabile candidato agli Oscar di categoria grazie alla produzione - e ai soldi - della Disney e a più di duecento pupazzetti in plastilina, creati per l'occasione, che danno vita ai personaggi di questo ennesimo classico burtoniano.

Per gli standard americani, il film ha deluso le aspettative dei botteghini incassando "appena" poco più di trentaquattro milioni di dollari. Dopo tanti mesi di attesa arriva finalmente nelle sale italiane e c'è grande curiosità sull'accoglienza che riceverà, anche perchè le ultime pellicole realizzate da Burton hanno un pò deluso le aspettative degli spettatori nostrani. Ci riferiamo, ovviamente, a "Dark Shadows" e soprattutto "Alice in the Wonderland" che hanno suscitato la perplessità di moltissimi fans.

Ma vediamo quale storia visionaria ci riserva questa volta l'indimenticabile genio di "Night before Christmas".

Victor e Sparky - Frankenweenie
Victor e Sparky

© Walt Disney Pictures, Tim Burton Animation Co., Tim Burton Productions

Negli 87 minuti di visione di "Frankenweenie" - che si aprono con un cielo scuro, intriso di nuvole e quasi claustrofobico - si racconta la storia del quasi undicenne Victor Frankenstein, ragazzino piuttosto introverso e dai gusti molto diversi rispetto a quelli dei suoi coetanei, che ama dedicare il suo tempo alla realizzazioni di film dal sapore assurdo e a quella di esperimenti scientifici nella mansarda della sua casa a New Holland. Questo è l'unico modo che conosce per provare a strappare qualche "bravo", al distratto seppur affettuoso padre sempre troppo prolisso. Un bravo come quello che gli viene concesso dopo la visione da parte del padre del suo monster movie, per la realizzazione del quale Victor si è tanto impegnato, episodio che è un pò l'incipit del film.
La sua compagnia preferita è il cane Sparky, un bull terrier fedele amico dell'infanzia fin qui vissuta, che ha saputo rendere meno triste e vuota la vita del bambino che si è sempre sentito solo ed inadeguato, percependo il cagnolino come l'unico che lo amasse sul serio. Ma un brutto giorno accidentalmente Sparky muore investito da un'auto. Sarà l'inizio della catastrofe per gli abitanti di New Holland.

Victor tenda di ridare la vita al cane Sparky
Victor tenda di ridare la vita al cane Sparky

© Walt Disney Pictures, Tim Burton Animation Co., Tim Burton Productions

Victor, non rassegnandosi alla perdita del suo compagno di giochi, decide di mettere in pratica uno dei numerosi esperimenti fin a quel momento solo parzialmente condotto - e suggerito in maniera involontaria dal suo professiore di scienze Mr. Rzykruski, del quale è un grande estimatore - e riporta in vita Sparky anche se con qualche piccolo "aggiustamento". Nonostante Victor tenti di tenere la notizia celata, nella piccola comunità in cui vive purtroppo "tutti sanno tutto di tutti" e non è facile tenere nascosto un cagnolino che ha due bulloni al lato del collo, diverse ammaccature e cuciture su tutto il corpo e una coda che si spezza al minimo scodinzolio. Dopo averlo tenuto rinchiuso in casa per lungo tempo, un bel giorno Sparky riesce a scappare mostrandosi al mondo per quello che è: un mostruoso incrocio tra un vivo ed un morto che suscita più raccapriccio che tenerezza.

All'inizio, turbati dalla novità, gli abitanti di New Holland sono ostili alla nuova versione di Sparky, temendo per la loro incolumità. Ma le cose, si sa, non sono mai quelle che sembrano e l'essere umano è decisamente famoso per essere repentino nei cambi di opinione. Così ben presto, scoperta la vicenda, tutti i suoi compagni di scuola, che fino a quel momento lo avevano cordialmente ignorato se non deriso, inizieranno a cercarlo e consideralo, nel desiderio di riportare in vita i compagni animali defunti. Ma in realtà, dietro il sogno di resuscitare i fedeli compagni di un tempo, si nasconde quello ben più terreno di vincere l'annuale gara di scienze e Victor, con il suo cane non-vivo, rappresenta un concorrente troppo ingombrante.

Elsa van Helsing - Frankenweenie
Elsa van Helsing

© Walt Disney Pictures, Tim Burton Animation Co., Tim Burton Productions

La città si riempirà ben presto di una serie di non-vivi, non sempre animati da buone intenzioni, che sconvolgeranno la vita di New Holland. A questo punto inizieranno una serie di avventure assurde dal sapore tragicomico che vedranno per protagonisti non solo i bambini ma anche i loro alter ego animali. Sì perchè altri grandi protagonisti della storia sono proprio gli animali ritornati nel mondo dei vivi. Non solo Sparky, cambiato nell'aspetto ma non nel carattere e nei sentimenti verso il suo padroncino, ma anche gli animali domestici dei compagni di scuola di Victor, in particolar modo la sua fidanzata, la cagnolina Persefone.

Ad incarnare tutti i prototipi del genere umano ci pensano i piccoli compagni di scuola di Victor. Fra questi troviamo Elsa Van Helsing, che è la cupa e sensibile nipote del sindaco, il quale la costringe ad interpretare la parte della piccola olandesina all'annuale festival fiammingo. Elsa sarà l'unica a soffrire veramente accanto a Victor per la perdita di Sparky.
C'è poi Stranella, una bambina che ricorda molto da vicino il mito classico di Cassandra, destinata ad essere emarginata dai coetanei perchè autrice di fosche previsioni che pronuncia con lo sguardo eternamente perso nel vuoto. Lo stesso sguardo che ha anche il suo gatto, il Sig. Bafffino (proprio con tre F pronunciate di seguito!).
Fra i "cattivi" abbiamo il sindaco Burgemeister, zio di Elsa, maniaco della precisione, che mal sopporta Sparky perchè teme gli possa rovinare il curatissimo giardino. La mamma di Bob, invece, altra poco edificante figura adulta, è una casalinga disperata che, grassoccia ed isterica, poco ha da condividere con le bellissime casalinghe dell'omonima serie. La sua visione della vita - semplice, infantile e stereotipata - rappresenta tutto ciò contro cui si è sempre scagliato, e continua a farlo anche in questo film, il regista Burton.

Victor e Sparky - Frankenweenie
Edgar

© Walt Disney Pictures, Tim Burton Animation Co., Tim Burton Productions

Ci sono poi i terribili compagni di scuola di Victor, quelli con cui nessuno di noi voleva avere a che fare ai tempi della scuola. Toshiaki è quello che ha un rapporto più conflittuale con Victor, perchè basato sulla competizione. Pur di battere il piccolo scienziato sarà disposto a tutto, anche a macchiarsi del reato di furto. Nassor, invece, è un pò fuori dal coro perchè si distingue per la profondità dei pensieri e per la sua visione della vita un pò dark e pessimista. Inizialmente scettico sul successo degli esperimenti di Victor, diventerà poi il suo più accesso sostenitore dopo aver scoperto il segreto di Sparky.
C'è poi Bob, completamente in balia della mente di Toshiaki. Di fondo Bob sarebbe anche un ragazzino buono e del tutto privo di meschinità, ma la forte personalità dell'amico è capace di influenzarlo così tanto da fare tutto ciò che desidera. Salvo, poi, stupirci nel finale quando correrà in aiuto di Victor.
Edgar, conosciuto da tutti semplicemente come "E", è il vero disadattato del gruppo. Anche lui non ha amici e sogna di farsi accettare dagli altri e per ottenere ciò, spera di partecipare alla fiera della scienza aiutando Victor nel suo progetto. Ma "E" è anche un bambino che proprio non riesce a tenere i segreti e rivelerà a tutti quello di Victor e Sparky, salvo poi farsi prendere dai sensi di colpa per i conseguenti problemi che questa sua scelta comporterà.

Il finale del film è fin troppo scontato per un regista che si fa vanto di ignorare il significato del tradizionale happy end dei film disneyani.

Elsa van Helsing - Frankenweenie
Sparky

© Walt Disney Pictures, Tim Burton Animation Co., Tim Burton Productions

"Frankenweenie" non è un film per bambini. O meglio...all'interno dello stesso film è possibile, come in quasi tutte le pellicole di Burton ma qui ancora di più, intravedere due piani di visione. Il primo, dedicato ai bambini e più marginale, è un'edificante storia di buoni sentimenti e di amicizia, nell'ottica dell'accettazione del "diverso", degno di amore nonostante e soprattutto per la sua diversità. Ma è il secondo piano ad essere quello predominante, ed è quello riservato agli adulti. Si potrebbe dire che "Frankenweenie" sia un film pensato e realizzato per un pubblico non più adolescente, che si divertirà non solo a scoprire all'interno della storia i numerosissimi rimandi agli altri cortometraggi di Burton e al vasto repertorio del genere horror nella sua più vasta accezione, ma apprezzerà anche la condanna più o meno velata che Burton riserva al piccolo mondo borghese della provincia americana, eternamente spaventato da ciò che è diverso e lontano dalla tranquilla routine quotidiana, capace di emarginare chi non si riesce a comprendere. E in questo c'è proprio tanto di autobiografico, realativo all'infanza del regista, che ha prestato più di qualche caratteristica personale al protagonista Victor.
Ma è un film riservato ad un pubblico di adulti, anche perchè riporta alla ribalta un dibattito mai sopito sui limiti della scienza. Fin dove ci si può spingere in nome del progresso tecnologico e di quello della medicina? Può l'amore e il desiderio di non perdere per sempre l'oggetto del proprio affetto, giustificare qualsiasi azione? Il quesito resta senza risposta, anche perchè nel lungometraggio è abbastanza netta la differenza fra Sparky, che pur cambiando aspetto resta un cane amorevole perchè con amore è stato richiamato alla vita dal suo padrone, e gli altri cani che invece non hanno ricevuto lo stesso affetto e non lo ridanno una volta ritornati alla vita.

Tim Burton con i modellini del film - Frankenweenie
Tim Burton con i modellini del film

© Walt Disney Pictures, Tim Burton Animation Co., Tim Burton Productions

Le recensioni di chi ha già visto il film (è stato proiettato in anteprima il 2 Novembre in alcuni cinema italiani) non sono tenere con l'ultima fatica di Tim Burton. In particolare, lo accusano di non riuscire ad osare di più, quasi come se la sua vena creativa e visionaria si fosse esaurita, tanto da dover riproporre schemi ormai troppo noti. Effettivamente l'eterno scontro tra quello che è considerato dalla stragrande maggioranza come "normale" e il diverso, che c'è sempre in ogni comunità sociale è proprio uno dei consueti cavalli di battaglia del regista. Ma il calarsi in un canovaccio noto deve essere percepito dallo spettatore come un vantaggio, perchè l'intreccio non distoglierà lo sguardo e la mente da tutto ciò che il film si propone di essere, e cioè un'occasione per sorridere riflettendo.
Sarà stato questo il discorso che avrà fatto la Disney nel momento in cui ha accettato di produrre e distribuire il film meno disneyano della sua storia? Probabile visto che nel lontano 1984 aveva rifiutato di produrre lo stesso film dell'allora semi sconosciuto Burton, ritenendolo troppo diverso dal genere "buoni sentimenti e Pippo, Pluto e Topolino" che aveva fino a quel momento proposto. Trent'anni dopo si cambia idea. Scelta stilistica o decisione dettata dalla necessità di realizzare un altro record di incassi al botteghino, visti i non brillanti successi disneyani delle ultime stagioni? Tutti al cinema dal 17 Gennaio per scoprire la risposta.

Locandina italiana di Frankenweenie
Titolo originale: 
Frankenweenie
Nazione: 
USA
Anno: 
2012
Genere: 
Animazione 3d
Durata: 
87'
Regia: 
Tim Burton
Sito ufficiale: 
Produzione: 
Walt Disney Pictures, Tim Burton Animation Co., Tim Burton Productions
Distribuzione: 
Walt Disney Studios Motion Pictures Italia
Data di uscita: 
17 Gennaio 2013 al cinema

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