Heidi
Titolo
originale: Arupusu no shojo Haiji Personaggi: Heidi, Peter, Nonno,
Clara Seseman, Nonna di Peter, Signora Rottenmeier, Brigida, Sebastiano, Tinette,
Giovanni, Signor Seseman, Signora Seseman, Dottor Classen, Zia Dete Autore:
Johanna Spyri Produzione: Zuiyo Eizo Regia: Isao Takahata | Nazione:
Giappone Anno: 6 gennaio 1974 Trasmesso in italia: 7 febbraio
1978 Genere: Commedia Episodi: 52 Durata: 24 minuti Età
consigliata: Ragazzi dai 6 ai 12 anni |
Heidi
("Alps no Shojo Heidi" nell'originale giapponese)
è una serie a cartoni animati che venne trasmessa su
RAIUNO nel 1978 e visto il suo enorme successo, praticamente
diede il via alla grande ondata di cartoni animati giapponesi
che vennero trasmessi nel nostro Paese, negli anni successivi.
E' in assoluto il primo Shojo trasmesso in Italia, cioè
quei cartoni animati giapponesi destinati alle bambine e ragazzine,
dopo Heidi arrivarono Candy
Candy, Remì
, l'ape Magà e tanti altri.
Heidi rappresentò un vero e proprio fenomeno per quegli
anni, merito della qualità delle animazioni, dei paesaggi,
degli sfondi, ma soprattutto della stessa Heidi dalla quale
trasparivano buoni sentimenti e positività: candore,
tenerezza, amicizia, libertà, amore per la natura,
genuinità, ecc... tanto che ancora oggi viene presa
come un punto di riferimento come emblema di chi vive una
vita sana a contatto con la natura in mezzo ai monti. Non
a caso Heidi veniva rappresentata come una bambina dalle guance
rosse che sembrava il ritratto della salute. A rendere ancor
più famoso questo personaggio è stata la famosissima
sigla cantata da Elisabetta Viviani che a sorpresa balzò
nella Top 10 dei 45 giri più venduti in Italia. Il
cartone animato fu realizzato dalla Taurus Film e dalla Toei
animation a partire dal 1974 e fra il cast degli animatori
troviamo anche nomi di spicco come il grandissimo Hayao Miyazaki
(vedi Conan
il ragazzo del futuro, Lupin III, La
città incantata ) e Isao Takata (vedi Anna
dai capelli rossi e Una tomba per le lucciole).
Il cartone animato di Heidi, tratto dal romanzo della
scrittrice svizzera Johanna Spyri è stato suddiviso
in ben 52 episodi. E'
una bambina svizzera del paesino di Mayenfeld, che è
rimasta orfana sia del padre che della madre, per questo sua
zia Dete, dopo che la piccola visse insieme a lei sino all'età
di cinque anni, decise di darla in affidamento al nonno che
abitava solitario in una baita di montagna. Zia Date non poteva
più occuparsi di Heidi in quanto aveva trovato un lavoro
a Francoforte e il nonno rappresentava il parente stretto
che avesse la piccola orfanella. Durante il cammino che la
porterà alla baita del nonno, Heidi conosce il pastorello
Peter e fa amicizia con le sue caprette, insieme si sfideranno
in una gara di velocità fra i verdi prati. Arrivati
alla baita Heidi è inizialmente sorpresa e incuriosita
dell'atteggiamento del nonno, molto taciturno e scontroso,
un uomo che ha scelto di vivere lontano dalla gente e che
adesso si trovava ad avere la responsabilità di quella
bambina. Ma ben presto il nonno si affezionò a sua
nipote Heidi, merito della sua simpatia ed innocenza e un
po'alla volta le fece conoscere il fascino della vita di montagna
fatta di arrampicate sui monti, di corse sui prati, di formaggio
saporito, di mungitura delle capre, di amicizia con gli animali
del bosco ecc... Il nonno di Heidi possedeva anche un enorme
San Bernardo taciturno quanto il padrone, che si chiamava
Nebbia del quale Heidi aveva inizialmente un certo timore.
Heidi passava anche delle bellissime nottate dormendo in soffitta,
nel suo comodissimo letto di paglia e dalla finestrella della
baita, poteva osservare anche un magnifico cielo stellato.
La vita di montagna restituì a Heidi quella felicità
che le era stata negata in tenera età e anche se il
nonno non potésostituire l'affetto di un padre e una
madre, Heidi da bambina infelice quale era, divenne ben presto
una bambina piena di voglia di vivere e giocosità.
Heidi e Peter divennero amici inseparabili che si divertivano
con tutti i regali che la natura gli offriva, come la neve,
la primavera, le corse sui prati ecc... Ma a rovinare questa
vita idilliaca ci pensa la zia Dete, che la porta via dal
nonno e la manda a studiare a Francoforte per fare la dama
di compagnia a Clara, una ricca e invalida bambina che vive
insieme al papà e a una severissima istitutrice: la signora
Rottenmeier. Nonostante Heidi fece amicizia con Clara, con
il passare dei giorni divenne sempre più triste, perchè
si sentiva chiusa in una gabbia, aveva una grande nostalgia
per il nonno, Peter, le caprette, la baita e la motagna.
Inoltre
l'arcigna severità della signora Rottenmeier, che la
vedeva come una piccola selvaggia, la faceva sentire umiliata
e confusa. Heidi però trasmette entusiasmo e
voglia di vivere a Clara, che rimane affascinata dai suoi
racconti e dalle descrizioni della vita alla baita. Una scena
che sintetizza il tema del racconto è quella in cui
Heidi, molto ingenuamente, apre la gabbia all'uccellino di
Clara e lo fa volare libero. Quel gesto contribuisce a trasmettere
a Clara una grande voglia di vivere e anche di reagire alla
sua malattia per conoscere il mondo. Intanto
la signora Rottenmeier sopporta sempre meno Heidi e la goccia
che fa traboccare il vaso è quando scopre che Heidi
si aggira la notte per la casa perché soffre di sonnambulismo.
Il padre di Clara capisce che luogo adatto per Heidi sono
i monti, pertanto la fa ritornare dal nonno. Tuttavia l'amicizia
con Clara non finisce li e le due bambine continuano a scriversi.
Clara si sente molto triste a causa della partenza di Heidi,
pertanto l'estate stessa decide di andarla a trovare alla
baita. Grazie all'aria di montagna, alla vita spensierata
e all'amicizia di Heidi e Peter, Clara reagisce positivamente
alla sua malattia e un giorno, terrorizzata da una mucca che
si dirigeva verso di lei, si alzò in piedi da sola,
vincendo quindi la sua paralisi. Quando il padre e la signora
Rottenmeier la raggiunsero rimasero sbalorditi per i progressi
compiuti dalla bambina.
Tutti
i nomi, immagini e marchi registrati sono copyright © Taurus/Toei
e degli aventi diritto e vengono qui utilizzati a scopi conoscitivi e divulgativi.
|