Cover per
smartphone dei personaggi dei cartoni animati e dei videogiochi: protezione e stile in un
solo oggetto
Le cover per
smartphone dedicate ai personaggi dei cartoni animati e dei videogiochi sono oggetti pratici
che diventano, allo stesso tempo, parte dellidentità
visiva di chi le sceglie. Non sono solo accessori per proteggere
un dispositivo costoso: sono piccoli manifesti tascabili, personalizzazioni
che raccontano una passione, unestetica, unappartenenza.
E in un mondo dove lo smartphone è sempre in mano, la cover
diventa unestensione della propria espressione.
Il merchandising legato ai personaggi di cartoni animati, anime, manga, videogiochi, film Disney, supereroi e cultura pop in generale è diventato negli anni un universo parallelo a quello delle storie da cui quei personaggi provengono. Non è un’estensione secondaria o accessoria: è una parte integrante della progettazione e della sopravvivenza dei brand. Un personaggio funziona, oggi, anche in base alla sua capacità di essere trasformato in oggetto fisico, in indumento, in decorazione, in simbolo da portare addosso o esporre su una mensola.
L’esempio di Topolino è emblematico. Nato nel 1928, è stato uno dei primi personaggi animati a comparire su prodotti commerciali già negli anni ’30. Walt Disney capì subito il potenziale di una figura che poteva vivere fuori dallo schermo. Da lì si è creata una cultura del licensing che ha fatto scuola, tanto che oggi ogni nuova uscita, che si tratti di un film Pixar o di una nuova serie Marvel, viene accompagnata da una strategia commerciale millimetrica. Pupazzi, t-shirt, tazze, giochi, set LEGO, zaini, penne, edizioni da collezione: ogni oggetto è un punto di contatto tra la narrazione e la vita quotidiana.
L’animazione giapponese ha seguito un percorso parallelo ma con una filosofia in parte diversa. Il concetto di character merchandising in Giappone è centrale nel modo in cui gli anime vengono prodotti e sostenuti economicamente. In molti casi, le serie animate esistono per promuovere giocattoli, statuette o model kit. Gundam è un caso paradigmatico: il franchise ha generato un’industria miliardaria basata sul modellismo, al punto che il mecha design è diventato parte del linguaggio tecnico dell’intrattenimento nipponico. Lo stesso vale per franchise come Pokémon, One Piece, Dragon Ball o Sailor Moon, che vantano linee di merchandising continue e aggiornate ciclicamente, a ogni nuova saga, stagione o anniversario.
I personaggi Disney hanno trovato casa in praticamente ogni settore merceologico. Da Frozen a Toy Story, da Stitch a Cars, ogni property viene trasformata in un catalogo che copre tutte le fasce d’età. Disney ha imparato a creare linee differenziate: prodotti per bambini, oggetti da collezione per adulti, articoli lifestyle per adolescenti, collaborazioni con brand di moda o arredamento. Le Loungefly, ad esempio, sono mini-zaini da collezione decorati con pattern ispirati a personaggi specifici. Funko produce figure viniliche dallo stile caricaturale, diventate oggetti da scaffale per collezionisti e fan di ogni livello.
Il mondo dei videogiochi si è avvicinato gradualmente a questo sistema. Se negli anni ’80 e ’90 il merchandising era limitato a gadget occasionali o magazine, con l’ascesa di icone globali come Mario, Sonic, Link o Lara Croft le cose sono cambiate. Nintendo, in particolare, ha costruito un intero ecosistema che ruota attorno ai suoi personaggi, dai peluche ufficiali fino ai parchi tematici come Super Nintendo World. Anche franchise occidentali come Fortnite o Minecraft hanno sviluppato una strategia di merchandising fortissima, basata su action figure, armi giocattolo, abbigliamento tecnico e accessori per il gaming.
Il comparto supereroistico, alimentato da Marvel e DC, rappresenta uno dei punti più alti dell’intersezione tra cultura pop e mercato. Ogni personaggio è un brand a sé, con linee dedicate per ogni tipo di pubblico. Hasbro, Mattel, Hot Toys, Sideshow, Kotobukiya: tutti questi nomi producono figure che vanno dal giocattolo articolato fino alla statua iperrealistica in edizione limitata. Il collezionismo adulto è diventato parte del business: non si tratta solo di “giocattoli”, ma di oggetti da esposizione, da investimento o legati all’identità del fan.
Il merchandising ha un peso anche nella conservazione e nel rilancio di personaggi che magari non sono più protagonisti di nuovi contenuti. Basti pensare ai Looney Tunes o ai personaggi Hanna-Barbera. Anche in assenza di serie animate recenti, continuano a essere presenti nei negozi attraverso capsule collection, articoli vintage, riedizioni o collaborazioni con brand di moda. Il revival passa anche dal prodotto fisico: un astuccio con Titti o un cappellino con Scooby-Doo può essere la chiave per riattivare la memoria collettiva di un’intera generazione.
Un elemento chiave del successo del merchandising contemporaneo è la modularità. Un personaggio non vive più solo nella sua “forma originale”, ma si moltiplica in versioni alternative, tematiche, speciali. I blind box, ad esempio, vendono personaggi a sorpresa, spesso inseriti in serie a tema: Halloween, estate, edizioni natalizie. Questo meccanismo stimola il collezionismo e la ripetizione dell’acquisto. Lo stesso accade con le versioni chibi, super deformed, pixel art, kawaii: ogni reinterpretazione è un modo per rilanciare l’interesse, anche tra pubblici che magari non sono più legati al contenuto originale.
Il legame tra merchandising e identità culturale è sempre più evidente. Portare uno zaino con Pikachu o indossare una felpa di Spider-Man non è solo una scelta estetica: è una dichiarazione di appartenenza. Gli oggetti diventano strumenti di identificazione, condivisione e riconoscimento tra fan. Questo vale anche per i contenuti più recenti: Bluey, ad esempio, ha rapidamente conquistato il mercato prescolare anche grazie a una linea di giocattoli ben studiata e coerente con il tono narrativo della serie.
L’integrazione con il digitale ha ulteriormente ampliato il campo. Oggi il merchandising si estende in NFT, filtri AR, skin per avatar virtuali, contenuti esclusivi legati al possesso di un prodotto fisico. Le grandi aziende stanno costruendo ponti tra realtà tangibile e dimensione digitale, offrendo esperienze ibride che rafforzano il legame emotivo con i personaggi. È una strategia che guarda al futuro, ma che nasce da un principio antico: la voglia di avere, nella vita quotidiana, un frammento di quei mondi immaginari che ci hanno fatto sognare.
Tra funzione
e rappresentazione
Ogni cover
nasce per proteggere, ma nel caso delle cover a tema personaggi dei cartoni animati e dei videogiochi,
la funzione si unisce a un linguaggio visivo preciso. Le grafiche
non sono mai scelte a caso. Possono essere illustrazioni ufficiali,
artwork promozionali, frame stilizzati o loghi iconici. Alcune
cover si limitano a una stampa semplice, altre integrano rilievi,
texture, inserti in silicone o metallo. Il risultato è
un oggetto che comunica, senza bisogno di spiegazioni.
Modelli per
ogni tipo di telefono
Il mercato
delle cover si è evoluto. Non esiste solo la classica custodia
per iPhone o per Samsung Galaxy. Esistono versioni per una grande
varietà di modelli, compresi quelli di fascia media. Le
cover a tema personaggi dei cartoni animati e dei videogiochi vengono prodotte in varianti
compatibili con più dispositivi, spesso grazie a partnership
con brand specializzati. Alcune aziende realizzano linee ufficiali
con licenze, altre propongono design ispirati, ma non necessariamente
autorizzati. Chi cerca qualcosa di preciso deve saper distinguere
tra le due categorie.
Materiali:
plastica, silicone, TPU, pelle
Anche la scelta
del materiale è importante. Le cover rigide in policarbonato
offrono una stampa nitida e una buona resistenza agli urti, ma
non sono sempre comode da maneggiare. Quelle in TPU o silicone
sono più flessibili, più aderenti, e spesso hanno
un grip migliore. Le cover a libro, invece, offrono protezione
totale e a volte includono tasche interne o supporti per la visione
orizzontale. Alcuni modelli di fascia alta riproducono personaggi dei cartoni animati e dei videogiochi
con inserti in pelle o tessuto, pensati per un pubblico adulto
e più discreto.
Cover da
usare o da collezionare?
Cè
chi compra una cover per usarla ogni giorno e chi la conserva,
ancora nella confezione originale, come oggetto da collezione.
Le cover dedicate ai personaggi dei cartoni animati e dei videogiochi rientrano sempre
più spesso nel secondo caso. Alcune sono edizioni limitate,
prodotte per eventi specifici o in collaborazione con artisti.
Altre fanno parte di serie numerate, magari accompagnate da card,
sticker o certificati. In questi casi, la cover non è solo
un accessorio, ma un pezzo di merchandising destinato a durare.
Il ruolo
del design
Non tutte
le cover sono uguali dal punto di vista grafico. Quelle migliori
integrano il design del telefono con quello dellillustrazione.
La fotocamera, i tasti laterali, i bordi: tutto viene preso in
considerazione. Alcuni designer creano composizioni pensate per
dialogare con la forma del dispositivo. Altri puntano
sullimpatto diretto dellimmagine, a tutto campo. Ci
sono cover minimaliste, che si limitano a un logo o a un simbolo
iconico dei personaggi dei cartoni animati e dei videogiochi, e altre più complesse,
che sembrano piccoli poster da tenere in mano.
Personalizzazione
e unicità
Negli ultimi
anni è cresciuta anche la richiesta di cover personalizzabili.
Alcuni fan vogliono una variante dei personaggi dei cartoni animati e dei videogiochi
che non esiste sul mercato ufficiale. In questi casi si ricorre
a servizi di stampa on demand, con grafiche inviate dal cliente
o create appositamente. È un approccio che mette insieme
la creatività del fan con la funzionalità delloggetto.
Il risultato è una cover unica, magari ispirata a una scena
poco nota o a un dettaglio secondario del personaggio.
Dove si
trovano
Le cover dei personaggi dei cartoni animati e dei videogiochi si trovano nei negozi di gadget, nei
corner dei centri commerciali, nelle fiere del fumetto, ma soprattutto
online. I marketplace più grandi offrono centinaia di modelli,
spesso a prezzi molto diversi. Bisogna fare attenzione alla qualità
di stampa e ai materiali. Le recensioni aiutano, ma chi colleziona
già sa riconoscere una cover ben fatta da una scadente.
Le versioni ufficiali, spesso, sono distribuite attraverso shop
autorizzati o store legati a eventi.
Come conservarle
Anche se sono
nate per essere usate, alcune cover vengono trattate come pezzi
da esposizione. In questi casi, il collezionista le conserva nella
confezione originale o le archivia in raccoglitori trasparenti.
Cè chi espone le cover in cornici, chi le organizza
per tema, colore o modello di telefono. Le più rare vengono
sigillate, soprattutto se fanno parte di una serie limitata. La
condizione, come sempre nel collezionismo, influisce sul valore.
Un oggetto
che accompagna la quotidianità
La cover è
forse loggetto più personale tra quelli legati a
personaggi dei cartoni animati e dei videogiochi. A differenza di altri articoli da
collezione, questa entra nella vita quotidiana. È tra le
prime cose che si vede quando si prende in mano il telefono, che
si poggia su un tavolo, che si porta in tasca o in borsa. Per
questo motivo, la scelta non è mai casuale. Rappresenta
un gusto, unaffezione, un modo di portare con sé
un pezzo di universo narrativo.
Le cover per
smartphone ispirate ai personaggi dei cartoni animati e dei videogiochi uniscono estetica,
funzionalità e appartenenza culturale. Sono oggetti pratici
che raccontano una passione, pezzi di design che si aggiornano
di continuo, strumenti che proteggono ma soprattutto rappresentano.
Che siano usate o collezionate, ogni cover è un segnale
visivo, una scelta consapevole. E quando si trova quella giusta,
non si cambia facilmente.
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