Android Kikaider – Il classico che ha ridefinito il tokusatsu e l’animazione

Se sei un fan del tokusatsu e dell’animazione giapponese con un tocco filosofico, Android Kikaider è un titolo che devi assolutamente recuperare. Creato dal leggendario Shōtarō Ishinomori nel 1972, questo capolavoro ha dato vita a una delle icone più amate della fantascienza giapponese. Ma cosa rende Kikaider così speciale rispetto ai tanti eroi robotici che hanno popolato il mondo dell’animazione e delle serie live-action?
Un eroe robotico con un’anima tormentata
Dimentica i soliti supereroi con armature scintillanti e sorrisi smaglianti. Jirō, alias Kikaider, è un androide con un’anima tormentata, un personaggio in perenne conflitto con la sua stessa esistenza. Costruito dal Professor Kōmyōji per contrastare l’organizzazione malvagia DARK, Jirō non è un semplice automa da combattimento, ma un essere dotato di un “circuito della coscienza” che lo rende capace di distinguere il bene dal male. Tuttavia, questo circuito è incompleto, il che lo porta a vivere un perenne senso di dubbio e a lottare con la sua identità.
Questo elemento psicologico è ciò che distingue Kikaider dalla massa. Non si tratta solo di botte e raggi laser contro robot nemici, ma di una storia che esplora il significato dell’umanità e della libertà individuale. È un tema che riecheggia in molti successori spirituali, da Astro Boy fino a Ghost in the Shell.
Un’estetica che mescola il passato e il futuro
Dal punto di vista visivo, Kikaider ha un look che lo rende immediatamente riconoscibile. Il design bicolore di Jirō, con metà corpo rosso e metà blu, non è solo una scelta estetica accattivante, ma simboleggia la sua natura divisa tra macchina e umanità. È un personaggio che sembra uscito da una distopia retrò, con un mix tra il cyberpunk e l’estetica tokusatsu classica.
L’adattamento anime del 2000, Android Kikaider: The Animation, ha spinto ancora più in là l’atmosfera cupa e filosofica della serie originale, con un’animazione più raffinata e una narrazione più introspective. Qui, la lotta interiore di Jirō viene esplorata con ancora maggiore profondità, rendendo il personaggio ancora più tragico e affascinante.
Musica e atmosfera: il flauto ipnotico del male

Uno degli aspetti più iconici di Kikaider è il rapporto con il suo antagonista principale, il Professor Gill. Questo villain non è solo un genio del male con un piano di dominio globale, ma un vero e proprio tormento per Jirō. La sua arma principale? Un flauto malefico capace di mandare in tilt il circuito della coscienza dell’eroe, mettendolo in crisi esistenziale. Un espediente narrativo originale che aggiunge tensione e pathos alle battaglie.
La colonna sonora del franchise, sia nella serie originale che nell’anime, è essenziale nel costruire l’atmosfera drammatica e carica di suspense. Ogni nota enfatizza la dicotomia tra libertà e schiavitù, tra emozione e programmazione.
Perché vedere Android Kikaider oggi?
Con il passare degli anni, Kikaider è diventato un cult assoluto, influenzando non solo il genere tokusatsu, ma anche l’animazione giapponese in generale. È una storia che, nonostante il suo debutto negli anni ‘70, resta estremamente attuale: il conflitto tra tecnologia e umanità, il controllo delle macchine e la ricerca della propria identità sono temi che risuonano ancora oggi con straordinaria forza.
Stile e Atmosfera



L’animazione presenta un’estetica che mescola elementi retrò con un tocco moderno, creando un’atmosfera malinconica e riflessiva. Le sequenze d’azione sono ben realizzate, ma è nelle scene più intime e contemplative che la serie brilla davvero. La colonna sonora contribuisce in modo significativo all’atmosfera, con brani che spaziano da melodie dolci e nostalgiche a ritmi più intensi durante i combattimenti.
Ricezione Critica
La serie ha ricevuto recensioni positive per la sua profondità narrativa e l’approfondimento dei personaggi. Su Letterboxd, un utente ricorda di averla vista da bambino su Adult Swim, descrivendola come “poetica” e lodando la musica e la caratterizzazione dei personaggi. Un altro recensore su Beta Capsule Reviews elogia l’episodio iniziale per la sua energia e l’introduzione efficace dei personaggi principali.
Se ti piacciono le storie di eroi fuori dagli schemi, cariche di azione, filosofia e un pizzico di malinconia, allora devi assolutamente dare una chance a Android Kikaider. È un viaggio affascinante tra l’umanità e l’intelligenza artificiale, un’opera che dimostra che anche un androide può avere un cuore.
“Android Kikaider: The Animation” è una serie anime del 2000 che riprende il celebre personaggio creato da Shōtarō Ishinomori negli anni ’70. Questa versione animata offre una narrazione più oscura e profonda rispetto alla serie live-action originale, esplorando temi complessi come la natura dell’umanità e la lotta interiore tra bene e male.
La trama segue Jiro, un androide con un “circuito della coscienza” progettato per distinguere il bene dal male. Tuttavia, questo dono lo porta a confrontarsi con dilemmi morali e a cercare il proprio posto in un mondo dominato da umani e macchine. La serie si ispira chiaramente a classici come “Frankenstein” di Mary Shelley e “Pinocchio” di Carlo Collodi, riflettendo sulla ricerca dell’umanità da parte di una creatura artificiale.
Uno degli aspetti più affascinanti dell’anime è la complessità dei personaggi. Jiro non è solo un eroe robotico; la sua lotta interna per comprendere le emozioni e il suo ruolo nel mondo lo rende estremamente umano e vulnerabile. La relazione con Mitsuko, la figlia del professor Kōmyōji, aggiunge ulteriore profondità emotiva alla storia, evolvendo da diffidenza a un legame profondo e significativo.
I villain della serie, in particolare il professor Gill e l’androide Hakaider, sono ben sviluppati e rappresentano minacce tangibili e complesse. Hakaider, in particolare, condivide con Jiro una connessione profonda, essendo anch’egli un prodotto della mente del professor Kōmyōji, ma con obiettivi diametralmente opposti.
Visivamente, l’anime presenta un’animazione distintiva che, pur non essendo all’avanguardia per l’epoca, riesce a trasmettere efficacemente l’atmosfera cupa e introspezione della storia. Le sequenze d’azione sono ben coreografate, ma è nella rappresentazione dei conflitti interiori dei personaggi che l’animazione brilla davvero.
In conclusione, “Android Kikaider: The Animation” è un’opera che merita attenzione, non solo per i fan del genere tokusatsu o degli anime classici, ma per chiunque sia interessato a storie che esplorano la condizione umana attraverso la lente della fantascienza. La serie offre una riflessione profonda sulla natura dell’umanità, il libero arbitrio e la ricerca di sé, temi che rimangono rilevanti e toccanti ancora oggi.