Angelic Layer – La serie anime e manga del 2001
“Angelic Layer” (エンジェリックレイヤー, Enjerikku Reiyā) è una serie manga creata dal gruppo Clamp, pubblicata per la prima volta in Giappone da Kadokawa Shoten. Successivamente, è stata introdotta al pubblico internazionale da Tokyopop e, più avanti, rilanciata da Dark Horse Comics. Questo lavoro si è distinto per l’introduzione di uno stile grafico più semplice e diretto, con meno dettagli e una maggiore enfasi su pose e gestualità, una caratteristica che sarebbe stata ripresa in opere future del gruppo come “Chobits” e “Tsubasa: Reservoir Chronicle”.
La trasposizione in anime, “Angelic Layer: Battle Doll” (機動天使エンジェリックレイヤー), composta da 26 episodi e prodotta da Bones, è stata trasmessa su TV Tokyo dal 1 aprile al 23 settembre 2001. La serie ha goduto di diverse riedizioni, sia in formato video che come manga, confermando l’interesse costante nei suoi confronti.
“Angelic Layer” si colloca nello stesso universo narrativo di “Chobits”, anch’esso opera delle Clamp, toccando tematiche riguardanti la relazione tra umani e creazioni artificiali. Elementi e personaggi di questa serie fanno inoltre apparizioni in “Tsubasa: Reservoir Chronicle”, creando un interessante intreccio tra le varie narrazioni.
Nel 2001, “Angelic Layer” ha vinto l’Animation Kobe Award per la migliore serie TV, segno dell’apprezzamento sia del pubblico che della critica. Le recensioni hanno generalmente elogiato il design dei personaggi e la qualità dell’animazione, oltre a riconoscere il valore dei temi trattati come l’amicizia e l’unione tra persone diverse attraverso interessi comuni. Nonostante alcune critiche meno favorevoli, che l’hanno paragonata a serie come “Pokémon” e “Digimon” per il suo aspetto potenzialmente commerciale, la serie ha saputo conquistare un vasto pubblico.
“Angelic Layer” si presenta come un’opera significativa nel mondo dei manga e degli anime, che ha saputo combinare innovazione stilistica e tematiche profonde, mantenendo al tempo stesso un legame con le tradizioni del genere.
La storia
La storia segue le vicende di Misaki Suzuhara, una ragazza di sesta elementare dal fisico minuto che si trasferisce a Tokyo per vivere con la zia, Shouko Asami. All’arrivo nella metropoli, davanti alla stazione di Tokyo, Misaki assiste incantata a un duello tra due bambole proiettato su un grande schermo: è il primo incontro con “Angelic Layer”, un gioco di grande popolarità che vede i giocatori, detti Deus, progettare e controllare mentalmente delle bambole, chiamate Angeli, in arene speciali note come “layer”.
Spinta dalla curiosità e dall’incontro con un eccentrico personaggio, Icchan, che la incoraggia ad acquistare e personalizzare il suo angelo, Misaki dà vita a “Hikaru”. Ispirata a Hikaru Shidō della serie “Magic Knight Rayearth” di Clamp (altra opera degli stessi autori), l’angelo di Misaki riflette il desiderio di unire forza e felicità in una figura di statura modesta. Nonostante la sua inesperienza, Misaki si ritrova presto a competere in tornei di Angelic Layer, sotto l’occhio attento e protettivo di Icchan, che si rivelerà essere Ichiro Mihara, uno dei creatori del gioco.
Il percorso di Misaki si intreccia con quello di nuovi amici come Hatoko Kobayashi, una bambina prodigio dell’asilo e abile giocatrice di Angelic Layer, il fratello maggiore di Hatoko, Kōtarō, e la loro amica Tamayo Kizaki, appassionata di arti marziali. Questi incontri non solo arricchiscono l’esperienza di Misaki nel mondo di Angelic Layer, ma la aiutano anche a confrontarsi con il peso del suo passato e il mistero che avvolge la figura della madre, assente da quando era piccola.
La narrazione svela poi che la madre di Misaki è stata fondamentale nello sviluppo di Angelic Layer, lavorando alla creazione di protesi perfette per contrastare la sclerosi multipla, malattia che l’ha costretta su una sedia a rotelle. Questo legame personale tra la tecnologia del gioco e la vita reale conferisce alla storia una profondità emotiva, collegando il desiderio di superare i propri limiti fisici alla passione e determinazione di Misaki nel gioco.
La trasposizione in anime di “Angelic Layer” introduce alcune variazioni rispetto al manga, tra cui la motivazione dietro il nome dell’angelo di Misaki e differenti sviluppi narrativi. Altre differenze includono il legame tra “Angelic Layer” e “Chobits”, un’altra opera di Clamp, che nel manga viene esplorato con maggiore profondità rispetto all’anime, dove il collegamento si riduce a un’unica scena.
“Angelic Layer” si presenta così come una storia che, attraverso il velo della fantascienza e del gioco, tocca temi universali quali la ricerca di sé, l’amicizia, il superamento delle difficoltà e il legame indissolubile tra genitori e figli, il tutto ambientato in un Giappone contemporaneo dove la tecnologia sfiora i confini del miracoloso.
Scheda Tecnica di “Angelic Layer”
Genere
- Azione
- Commedia drammatica
- Fantascienza
Manga
- Autore: CLAMP
- Editore: Kadokawa Shoten
- Rivista: Monthly Shōnen Ace
- Target: shōnen
- 1ª edizione: 1º luglio 1999 – 1º ottobre 2001
- Tankōbon: 5 volumi (serie completa)
- Editore italiano: Star Comics
- Collana 1ª edizione italiana: Express
- 1ª edizione italiana: 13 maggio 2005 – 13 settembre 2005
- Periodicità italiana: mensile
- Volumi italiani: 5 volumi (serie completa)
- Testi italiani: Traduzione di Rieko Fukuda, Adattamento di Nino Giordano
Serie TV Anime
- Titolo: Kidō Tenshi Angelic Layer
- Regia: Hiroshi Nishikiori
- Produttori: Masahiko Minami, Shinsaku Hatta, Taihei Yamanishi
- Composizione della serie: Ichirō Ōkouchi
- Design dei personaggi: Takahiro Komori
- Design mecha: Junya Ishigaki
- Direzione artistica: Nobuto Sakamoto, Takashi Hiruma
- Musiche: Kōhei Tanaka
- Studio: Bones
- Rete: TV Tokyo
- 1ª trasmissione TV: 1º aprile – 23 settembre 2001
- Episodi: 26 (serie completa)
- Rapporto: 4:3
- Durata episodi: 24 minuti
- Episodi in Italia: inedito
“Angelic Layer” rappresenta una fusione unica di azione, commedia drammatica e elementi di fantascienza, portando alla luce tematiche profonde attraverso il viaggio emozionale e competitivo della giovane Misaki Suzuhara. La serie manga, seguita dalla sua trasposizione anime, continua a essere un punto di riferimento importante all’interno del panorama culturale giapponese, apprezzata sia per la sua narrativa coinvolgente che per la qualità artistica.