Gerald McBoing-Boing – La serie animata del 2005

Gerald McBoing-Boing – La serie animata del 2005

Ci sono personaggi che restano impressi nella memoria collettiva per decenni, e Gerald McBoing-Boing è uno di questi. Nato dalla matita del Dr. Seuss nel 1950 con un cortometraggio che vinse addirittura l’Oscar, questo bambino che parla solo attraverso effetti sonori è tornato sugli schermi nel 2005 con una serie animata che ha provato a portare il suo mondo stravagante in una nuova era. Ma ci è riuscita davvero?

Un Ritorno in Grande Stile

Gerald McBoing-Boing (2005-2007) è una serie televisiva animata prodotta da Cookie Jar Group e Classic Media, con l’animazione curata da Mercury Filmworks. È andata in onda su Cartoon Network negli Stati Uniti (all’interno del blocco Tickle-U) dal 22 agosto 2005 al 28 novembre 2007, mentre in Canada è stata trasmessa su Teletoon a partire dal 29 agosto 2005. In Italia è arrivata solo nel 2009 su Boing. Successivamente è stata riproposta in replica su Boomerang e su ABC Kids in Australia.

La serie conta 26 episodi da 22 minuti ciascuno, divisi in 52 segmenti da 11 minuti. Ogni episodio è stato diretto da Robin Budd, con la sceneggiatura curata da John Derevlany, mentre la colonna sonora è opera di Ray Parker e Tom Szczesniak. Il target? Bambini in età prescolare e scolare, ma con quel tocco seussiano che strizza l’occhio anche agli adulti nostalgici.

Una Storia Fatta di Suoni

Gerald McBoing-Boing è un bambino di sei anni con una peculiarità unica: non parla con le parole, ma comunica esclusivamente attraverso effetti sonori. Il suo “boing boing” caratteristico (onomatopea inglese che indica il rimbalzo di una palla o di una molla) è solo l’inizio, perché Gerald è capace di imitare qualsiasi suono immagini, dai versi degli animali ai rumori meccanici.

Ogni episodio presenta una serie di vignette animate che seguono le avventure quotidiane e fantastiche di Gerald, spesso raccontate in rime. La struttura è varia: ci sono “sound checks”, gag comiche e porzioni “realistiche” alternate a racconti fantastici dove Gerald diventa protagonista di storie ispirate a fiabe classiche, miti e avventure epiche rielaborate con il tipico nonsense del Dr. Seuss.

A differenza del cortometraggio originale UPA, dove la sua condizione era vista come un problema, nella serie Gerald viene celebrato per il suo talento unico. È un cambio di prospettiva significativo che rende il personaggio più positivo e inclusivo.

erald McBoing Boing racconta la storia di un ragazzino che quando apre bocca riesce solo a emettere un suono: “Boing! Boing!”. Quale personaggio migliore poteva inaugurare il nuovo anno di Boing? I genitori di Gerald peró non accolgono molto bene la particolaritá del loro piccolo, oltrettutto non esiste alcuna cura per il “difetto” del bambino. Quando Gerald comincia la scuola, i suoi compagni di classe lo prendono in giro. Cosí si sente solo e incompreso e decide di fuggire! Incontra per caso il direttore di una radio che lo assume proprio per il suo “Boing! Boing!” come responsabile degli effetti sonori. Gerald diventa cosí ricco e famoso e tutti, compresi i suoi genitori, sono fieri di lui. Gerald McBoing Boing ha vinto l’Oscar come miglior corto animato nel 1951. Cartoonist del personaggio é Robert Cannon, “padre” anche di Mr. Magoo. Lo stile graffiante e raffinato di questo cartone anticiperá le caratteristiche essenziali della successiva produzione di fumetti e cartoni animati americani.

Un Cast di Personaggi Sonori

Gerald non è solo in questa avventura. È accompagnato da Janine, la sua amica intellettuale e riflessiva, e da Jacob, il suo migliore amico più estroverso e dinamico. Entrambi parlano normalmente e fungono da ponte tra Gerald e il mondo degli adulti, traducendo spesso le sue intenzioni agli altri.

Poi c’è Burp, il cagnolino il cui nome significa letteralmente “ruttino”. E indovina un po’? L’unico suono che emette è proprio un rutto, sempre seguito dalla madre di Gerald che educatamente dice “excuse me” (o “lo scusino” nella versione italiana). È un tocco di umorismo corporale che funziona benissimo con il pubblico dei più piccoli.

I genitori di Gerald completano il cast regolare, figure amorevoli e comprensive che accettano completamente la natura particolare del figlio e lo sostengono in ogni situazione.

Il doppiaggio originale vede Glenn Barna nei panni (o meglio, nei suoni) di Gerald, Linda Ballantyne come la madre, Patrick McKenna come il padre, Samantha Weinstein come Janine e Joanne Vannicola come Jacob. La voce narrante è di Deann DeGruijter. In Italia, la serie è stata doppiata con Stefania De Peppe (Janine), Davide Garbolino (Jacob), Patrizia Scianca (madre), Alessandro Maria D’Errico (padre) e Valeria Falcinelli come narratrice.

Diversità, Comunicazione e Accettazione

Il messaggio centrale di Gerald McBoing-Boing è potente nella sua semplicità: la diversità è un dono, non un difetto. Gerald comunica in modo differente, ma questo non lo rende meno capace di esprimersi, giocare, fare amicizia o vivere avventure straordinarie. È una celebrazione della neurodiversità ante litteram, un invito ai bambini a vedere le differenze come opportunità piuttosto che come ostacoli.

La serie esplora anche il tema dell’inclusione: gli amici di Gerald non lo vedono come “strano” ma come una persona con un talento speciale. È un modello relazionale positivo che insegna l’empatia e l’accettazione dell’altro.

Le storie fantastiche, poi, sono veicoli per esplorare valori classici come il coraggio, l’amicizia, la creatività e la risoluzione dei problemi attraverso l’immaginazione.

Funziona Ancora Oggi?

Qui le cose si fanno interessanti. Gerald McBoing-Boing (2005) è un prodotto che porta con sé tutto il peso dell’eredità del Dr. Seuss e del cortometraggio originale vincitore dell’Oscar. Le aspettative erano alte, forse troppo.

Dal punto di vista stilistico, la serie mantiene l’estetica distintiva dell’originale UPA ma con maggiore dettaglio, grazie all’animazione Flash che permette linee pulite e colori vivaci. Il risultato è gradevole, anche se manca un po’ di quella magia artigianale del cortometraggio anni ’50. L’animazione Flash, per quanto efficiente, a volte appare un po’ rigida rispetto alla fluidità organica dell’animazione tradizionale.

La struttura a vignette funziona bene per mantenere alta l’attenzione dei bambini piccoli, offrendo varietà e ritmo serrato. Le rime seussiane sono un omaggio affettuoso all’autore originale, anche se la traduzione italiana inevitabilmente perde parte della musicalità e dei giochi di parole.

Il vero punto di forza è il concept: un bambino che comunica solo con suoni è un’idea brillante che apre infinite possibilità narrative e insegna qualcosa di importante senza essere didascalica. Gerald è un protagonista silenzioso ma espressivo, e questo lo rende universale.

Tuttavia, la serie non ha avuto il successo sperato. Probabilmente è arrivata in un momento in cui il mercato dell’animazione per bambini era già saturo di prodotti più dinamici e visivamente spettacolari. La sua durata limitata (due stagioni) suggerisce che non ha trovato il pubblico sperato, nonostante le qualità innegabili.

Un Gioiello Sottovalutato

Gerald McBoing-Boing è una di quelle serie che meritava più attenzione di quanta ne abbia ricevuta. Non è perfetta: l’animazione Flash mostra i suoi limiti, alcune storie sono più riuscite di altre, e la formula episodica può risultare ripetitiva dopo un po’. Ma il cuore della serie è genuino, il messaggio è importante e il personaggio principale rimane adorabile e memorabile.

Per i genitori che cercano contenuti educativi senza prediche, per chi ama il Dr. Seuss o semplicemente per chi vuole far scoprire ai propri figli un personaggio diverso dal solito, questa serie vale la pena. È un piccolo tesoro nascosto nel vasto oceano dell’animazione per bambini, una celebrazione della diversità raccontata con leggerezza e fantasia.

E alla fine, in un mondo che parla troppo, forse c’è qualcosa di profondamente poetico in un bambino che dice tutto quello che deve dire con un semplice “boing boing”.

Cartoni animati anni 2000

Cartoni animati del 2005

Gianluigi Piludu

Autore di articoli, illustratore e grafico del sito www.cartonionline.com