The Last Blossom il film anime – dal 10 ottobre 2025 nei cinema giapponesi

The Last Blossom il film anime – dal 10 ottobre 2025 nei cinema giapponesi

Ci sono film che ti incuriosiscono già dalla premessa, e The Last Blossom è decisamente uno di quelli. Uscirà nei cinema giapponesi il 10 ottobre 2025, e già dal primo trailer si capisce che non sarà la solita storia criminale ambientata nel mondo degli yakuza. Qui c’è qualcosa di diverso, qualcosa che mescola dramma umano e un pizzico di surreale che promette di non lasciarti indifferente.

Il film è diretto da Baku Kinoshita e scritto da Kazuya Konomoto, lo stesso duo che ha lavorato insieme a Odd Taxi, quella serie che ha sorpreso tutti qualche anno fa con la sua capacità di raccontare una storia noir usando animali antropomorfi senza mai cadere nel ridicolo. Se hai visto Odd Taxi, sai già cosa intendo: questi due sanno come prendere situazioni apparentemente assurde e trasformarle in qualcosa di profondamente umano e coinvolgente.

La storia di The Last Blossom inizia nell’autunno del 2023, in una cella di prigione. Akutsu, un anziano detenuto che sta scontando l’ergastolo, è ormai agli sgoccioli della sua vita. Solo, senza visite, senza più niente che lo leghi al mondo esterno. Ed è qui che entra in scena il personaggio più particolare del film: un fiore di Hōsenka (che in italiano conosciamo come “pianta del tocco-mi-non” (la sensitiva o Mimosa pudica) , quella che quando è matura esplode se la tocchi) che improvvisamente inizia a parlargli. “Che vita di merda che hai avuto”, gli dice senza troppi giri di parole.

E da lì parte il viaggio nei ricordi. Torniamo all’estate del 1986, quando Akutsu viveva con Nana e suo figlio Kensuke in un appartamento malmesso ma con un giardino pieno di questi fiori. La trama promette di raccontarci la storia di un ultimo colpo di coda vittorioso di uno yakuza morente, intrecciata alle vicende della sua famiglia, il tutto narrato dal punto di vista di un fiore che sboccia tra le sbarre del carcere.

Il progetto è stato annunciato all’Annecy International Animation Film Festival nel maggio 2024, uno dei festival di animazione più prestigiosi al mondo, il che già dice qualcosa sulle ambizioni del film. La produzione è affidata allo studio CLAP, mentre la distribuzione è nelle mani di Pony Canyon. Per quanto riguarda i territori internazionali, Anime Limited e Plaion Pictures hanno acquisito i diritti per Regno Unito, Irlanda, Francia, Germania, Australia e Svizzera, quindi c’è una buona probabilità che prima o poi arrivi anche da noi.

Il cast vocale giapponese è di tutto rispetto: Kaoru Kobayashi, Junki Tozuka, Hikari Mitsushima, Yoshiko Miyazaki e Pierre Taki interpretano i ruoli principali. Kinoshita si occupa anche del character design, mentre la colonna sonora è opera di ben quattro compositori: Cero, Shōhei Takagi, Tsubasa Hashimoto e Yū Arauchi. La canzone tema del film, “Moving Still Life”, è eseguita da Cero, e già il titolo ti fa capire il tipo di atmosfera che vogliono creare: qualcosa di statico ma in movimento, come ricordi che si animano.

Quello che rende The Last Blossom interessante è proprio questo mix insolito. Da una parte hai il racconto crudo di una vita criminale, dall’altra questo elemento quasi fiabesco del fiore parlante che funge da narratore. Non è un approccio comune nel cinema d’animazione giapponese, soprattutto quando si parla di storie così terrene e violente come quelle degli yakuza. Ma è proprio questa contraddizione che potrebbe essere la chiave del film: usare l’animazione e il fantastico per raccontare verità scomode sulla natura umana, sulla solitudine, sulla ricerca di redenzione quando ormai sembra troppo tardi.

Il fatto che sia ambientato tra il 1986 e il 2023 permette anche di giocare con i contrasti temporali, mostrando come il Giappone sia cambiato in quasi quarant’anni, mentre alcune cose – come il peso delle scelte sbagliate – restano sempre uguali.

Insomma, The Last Blossom ha tutti gli ingredienti per essere uno di quei film che dividono il pubblico: o lo ami o lo odi, ma difficilmente ti lascia tiepido. Se ti piacciono le storie che non hanno paura di mischiare registri diversi e che usano l’animazione per andare oltre i limiti del cinema live action, questo è sicuramente un titolo da tenere d’occhio. Ora resta solo da aspettare e vedere se Kinoshita e Konomoto riusciranno a ripetere la magia di Odd Taxi.

Gianluigi Piludu

Autore di articoli, illustratore e grafico del sito www.cartonionline.com