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Pato Donald
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PAPERINO

Paperino
Fan art di Paperino disegnata da Gilp
Paperino © Walt Disney

Titolo originale: Donald Duck
Autori:
Albert Hurter, Art Babbitt, Al Taliaferro, Dick Lundy, Walt Disney
Produzione: The Walt Disney Company
Editore: The Walt Disney Company

Nazione: Stati Uniti
Anno: 9 giugno 1934
Genere: Comico, Commedia, Avventura
Età consigliata: Per tutti

Se Topolino è comparso nel mondo dei fumetti nel 1930, quattro anni dopo, nel 1934 nacque un personaggio destinato ad un altrettanto fortunatissimo successo: Donald Duck, che in Italia fu ribattezzato con il nome di Paolino Paperino o più semplicemente Paperino. Si tratta di un papero, (un paperino per l'appunto) ideato da Walt Disney e realizzato graficamente da Ub Iwerks, ma è grazie al bravissimo disegnatore Al Tagliaferro che Paperino acquistò quel segno grafico, buffo e caratteristico che contribuì a rendere le strip dell'epoca divertentissime ed esilaranti. Paperino veste perennemente con un abito blu alla marinara, con i bottoni dorati, e un cappellino che gli caratterizza il viso. Inizialmente Paperino fece da spalla a Topolino, ma ben presto Walt Disney si rese conto che un personaggio ti queste potenzialità, meritava una testata tutta sua, con delle storie che dovevano vederlo come protagonista indiscusso. Così avvenne e Paperino continua ancora oggi a divertire grandi e bambini con le sue storie simpaticissime e avventurose. PaperinoIl successo di Paperino è dovuto principalmente al suo temperamento, diametralmente opposto a quello di Topolino, che rappresenta un po' i difetti di ognuno di noi, infatti è un pasticcione, combinaguai, dispettoso, irascibile, testardo, pigro, fifone, ma si ingegna sempre nel trovare una soluzione che gli eviti un po' di fatica, a volte ci riesce, ma altre volte va' incontro ad un mare di guai, complicandosi la vita per una sciocchezza, soprattutto perché è perseguitato da una tremenda e proverbiale sfortuna.

Paperino è stato protagonista di numerosissimi cortometraggi animati e il più delle volte, le storie avevano la funzione di esaltare le caratteristiche della sua personalità. Sono infatti divertentissime le storie che vedono il collerico Paperino alle prese con i suoi nemici di sempre: Cip e Ciop, due innocenti scoiattoli che però rovinano puntualmente le scampagnate organizzate da Paperino. Ma il film d'animazione più importante che vede Paperino protagonista insieme a Josè Carioca è senza dubbio "I tre Caballeros" un film del 1944 ambientato in America latina. Nel 1937 Paperino fu affiancato da tre personaggi che aggiunsero alla comicità delle storie un pizzico di avventura in più, fu circondato infatti dai tre nipotini molto svegli e in gamba: Huey, Dewey e Louie, che in Italia furono ribattezzati con i nomi di Qui, Quo, QuaQui, Quo e Qua. Inizialmente questi nipotini, un po come fecero Tip e Tap nei confronti di Topolino, si divertivano a combinare scherzi e dispetti al loro povero zio, che esasperato andava su tutte le furie e alla fine combinava sempre tantissimi guai, più di tutti i nipoti messi insieme. In seguito si rivelarono essere un preziosissimo sostegno nei confronti di Paperino, capaci di tirare fuori lo zio, da situazioni complicatissime, grazie al loro ingegno e al loro intuito. I tre fanno anche parte del corpo di volontari delle Giovani Marmotte (una sorta di associazione Scout) dirette dal Gran Mogol e quando si trovano in difficoltà, consultano il loro immancabile "Manuale", fonte di ricchissimi spunti e di tante risorse per risolvere situazioni tecniche complesse.Paperino vive in una casettina con giardino nella città di Paperopoli e si arrangia a fare mille mestieri dal pompiere al gelataio, dall' incantatore di serpenti al pescivendolo ecc... Viaggia con una macchinetta rossa e blu in stile "Cabriolet" targata 313, grazie alla quale si avventura in situazioni e storie mozzafiato che entusiasmano e divertono i lettori. Fu comunque dopo la seconda guerra mondiale che alla famiglia dei paperi, si aggiunsero altri bellissimi personaggi, tutti caratterizzati spendidamente da Walt Disney. Nel 1947 grazie al nuovo e talentuoso disegnatore Carl Barks, Walt Disney diede vita, a tantissimi personaggi fra i quali primeggiò senza ombra di dubbio il ricchissimo e avarissimo zio di Paperone: Uncle Scrooge, che in Italia venne chiamato Paperon de Paperoni (da Mario Gentilini, il direttore di Topolino).

zio Paperone
Fan art di Zio Paperone disegnata da Gilp

Si tratta di un riccone che vive in un rifugio-cassaforte chiamato "Il deposito" contenete tanto denaro da doverlo conteggiare con una unità di misura del tutto eccezzionale: il fantastiliardo. Tutti questi soldi riempiono il 90% del deposito e il passatempo preferito di zio Paperone (è così che viene chiamato da Paperino e i suoi nipoti) è quello di tuffarsi dentro a questo mare di monete d'oro, grazie a un trampolino, ma soltanto lui è in grado di tuffarsi in quel modo, infatti qualsiasi altra persona rischierebbe di sbattere la testa e farsi molto male. Durante le sue "nuotate" ama ripetere "mi piace nuotare nel denaro, come un pesce-baleno, scavarci delle gallerie come una talpa e gettarmelo in testa come una doccia!". Paperon de PaperoniZio Paperone è terribilmente avaro e ama accumulare soldi senza spendere un centesimo, nè per se nè tantomeno per Paperino e Qui, Quo, Qua, anzi non perde occasione per sfruttarli e coinvolgerli in situazioni e avventure che dovrebbero andare a suo favore, illudendoli con la promessa di ottenere delle laute ricompense una volta portata a termine la missione. Nonostante sappiano benissimo che questo non accadrà e diffidino enormemente delle promesse dello zio, Paperino e i suoi nipoti hanno il cuore tenero e spesso e volentieri vengono catapultati nelle situazioni senza neanche rendersene conto. Spesso zio Paperone ama raccontare ai suoi nipotini le sue avventure nel Klondike, quando era ancora un povero cercatore d'oro e doveva difendersi da ladri e lestofanti della peggior specie. Ama tutte le monetine del suo deposito dalla prima all'ultima, come se si trattasse delle sue figlie che chiama "sangue del mio sangue", ma quella alla quale tiene di più è sicuramente "la numero uno", cioè la sua prima monetina portafortuna, grazie alla quale sono arrivate in seguito tutte le altre. Questa monetina è presa di mira da una strega che ne ha individuato il suo grande potere magico, si tratta di Amelia la strega che amalia (Magica De Spell nell'originale americano), una papera vestita di nero, con i capelli lunghi e neri che vola a bordo di una scopa e possiede dei poteri ipnotici. Zio Paperone però sà come difendersi da queste arti magiche e spesso quando vede la strega svolazzare sopra il suo deposito, la prende a cannonate con un vecchio archibugio siutato nel terrazzo. Zio Paperone è sempre stato contraddistinto da un paio di favoriti che gli incorniciano il viso e da un paio di occhialini sopra il becco, veste sempre in redingote, ghette, cilindro e bastone da passeggio. Grazie a Carl Barks, che oltre alla realizzazione grafica di molti personaggi, ha scritto anche divertentissime storie, sono stati realizzati diversi capolavori fumettistici come: "Paperino e il gorilla", "Paperino e il mistero degli incas", "Paperino e il tempo che fu", "Zio Paperone e la gemma anatema". RockerduckSe Paperino incarna vizi e virtù dell'uomo medio, zio Paperone rappresenta il tipico capitalista, pronto a sfruttare il lavoro degli altri senza pagarli adeguatamente, anche se bisogna riconoscerli un'innato senso degli affari e quando sa di poter ricavare il doppio, non esita a spendere.Divertono molto i suoi ragionamenti da taccagno, come la sua massima per eccellenza: "il tempo è moneta". Nonostante tutto, Paperone lo zio di Paperino è simpaticissimo proprio perchè è sincero e schietto nei suoi difetti che non nasconde dietro a un dito. Uno dei suoi più acerrimi nemici è Rockerduck, un riccone secondo solo a lui nel quantitativo di denaro. E' il suo rivale in affari e i due entrano spesso in competizione quando si tratta di raggiungere per primi un determinato businnes.

Spesso nelle loro avventure zio Paperone e Paperino per difendere il tesoro del deposito ricorrono alle invenzioni di un loro parente inventore: Gyro Gearloose che in Italia fu inizialmente chiamato con il nome di Giro Ruotalibera, ma che in seguito fù ribattezzato comeArchimede Pitagorico Archimede Pitagorico, una specie di gufo alto e longilineo, caratterizzato da dei capelli biondi, un cappellino verde e un paio di occhialini sopra i becco. Questo straordinario inventore, cugino di Paperino, riesce a stupirci con le sue ingegnose e fantascientifiche macchine che talvolta sfidano le leggi della fisica e della matematica, riuscendo a catapultare i personaggi persino a ritroso nel tempo oppure nello spazio. E' sempre accomapagnato da un piccolo robot con una testa di lampadina che si chiama Edy.

La Banda  BassottiIl più delle volte, però Archimede deve inventare dei marchingegni in grado di scoraggiare le iniziative della Banda Bassotti (in americano Beagle Boys), una banda di ladri irriducibili che tentano in mille modi di entrare nel deposito per rubare il denaro di zio Paperone, spesso e volentieri capeggiati dal leader del gruppo: nonno Bassotto, identico agli altri bassotti, con la sola eccezzione di una barbetta bianca e una pipa. I bassotti vengono rappresentati graficamente come dei banditi mascherati e provvisti di numero carcerario identificativo (176-176, 176-671, 176-761 e 176-617), ricamato sui loro maglioni rossi.Molto spesso vengono dissuasi nelle loro iniziative dai mille antifurti elettronici del deposito o dalle cannonate di zio Paperone e la conclusione delle loro avventure, destinate quasi sempre al fallimento è quella di essere rinchiusi in prigione e piangere come bambini. Ma se da una parte zio Paperone rappresenta l'avarizia, Qui, Quo, Qua l'arguzia, Archimede l'ingegno e Paperino la sfortuna esiste un'altro Papero che rappresenta in tutto e per tutto la fortuna, stiamo parlando naturalmente di Gastone (Gladstone nell'originale americano) il cugino fortunatissimo di Paperino, che non perde occasione per ostentare i privilegi che gode da parte della dea bendata, cosa che manda su tutte le furie lo sfortunatissimo Paperino. Gastone è bello, ricco ed elegante e potrebbe anche non lavorare in quanto gli capita spesso di trovare qualche portafoglio per strada o di vincere a qualche ricca lotteria. PaperinaCosì come per Topolino esiste Minnie, anche per Paperino esiste l'eterna fidanzata e questa è Paperina (Daisy Duck), una papera contraddistinta da un grosso fiocco sulla testa e da delle ciglia lunghe e folte. E' molto dolce, ma sa essere anche molto irascibile sopratutto quando Paperino ne combina una delle sue, è dotata di un grande senso pratico e come tutte le donne, riesce a ottenere sempre quello che vuole, quando si mette d'impegno. Cosi come Paperino, ha tre nipotine che sono l'alter ego di Qui, Quo e Qua, con i quali entrano spesso e volentieri in competizione, si chiamano Emy, Evy ed Ely.Nonna PaperaCome in molte famiglie, anche in quella dei paperi c'è una nonna, questa è Nonna Papera (Grandma Duck), contraddistinta da una folta crocchia e da un paio di occhiali rettangolari che tiene sopra il becco è famosa per le sue torte prelibate e per i suoi pranzi sopraffini, che cucina nella sua casa di campagna dove amministra una fattoria.PaperogaC'è poi Paperoga, un cugino pigro, distratto e sempre con la testa fra le nuvole, che indossa un maglione e una cuffia rossa e porta dei capelli lunghi e malcurati. Ma così come Pippo può trasformarsi in Super-Pippo anche Paperino possiede un alter ego mascherato, la cui missione è quella del giustiziere mascherato, che ruba ai ricchi per dare ai poveri, stiamo naturalmente parlando di Paperinik, nato nel 1969 dalla fantasia di Elisa Penna. Non tutti però sanno che Paperinik è quindi un personaggio italiano, non è stato perciò ideato da Disney e Carl Barks. Elisa Penna prese spunto dalle tante parodie su Diabolik che imperversavano negli anni '60 ("Totò Diabolicus", "Dorellik" ecc...).

Paperinik
Fan art di Paperinik disegnata da Gilp
Paperinik © Walt Disney

Nonostante la sua ispirazione sia stata Diabolik, Paperinik è un mix di tanti personaggi quali Batman, Zorro, Arsenio Lupin ecc...Tutto ha inizio quando Paperino, vince erroneamente Villa Rose, il covo dell'ex ladro gentiluomo Fantomius (chiaramente ispirato al celebre ladro dai mille travestimenti Fantomas), venendo a conoscenza, tramite un diario, di tutti i segreti e i trucchi del ladro. Chiede aiuto ad Archimede, che ignaro di tutto, contribuisce a realizzare il rifugio sotterraneo, sotto casa di Paperino e tante piccole invenzioni utili all'eroe mascherato, comprese le varie maschere per i tanti travestimenti (proprio come Diabolik). Vestito con una tuta, il mantello e la maschera nera, indossa un paio di stivali con le molle che gli consentono di compiere dei balzi prodigiosi, usa diverse pistole con delle proprietà differenti (raggi parallizzanti, ipnotici ecc....) e possiede tantissimi marchingegni che gli consentono di arrampicarsi, volare, telecomandare ecc..., la stessa macchina 313 può diventare un fantastico bolide volante. Le avventure di Paperinik lo vedono protagonista di una testata tutta sua chiamata PK, le cui avventure e le trame, si discostano molto da quelle originarie del personaggio. Altri personaggi che fanno parte del mondo dei paperi sono: Pico de Paperis, un parente scienziato, Ciccio l'aiutante di Nonna Papera, Brigitta l'innamorata pazza di Paperon de Paperoni, Paperetta YeYe la simpaticissima teen agers, Moby Duck il marinaio e il delfino Porpi, Filo gigante e tantissimi altri che sarebbe impossibile elencarli tutti. Fra i tanti autori e disegnatori che hanno contribuito al successo italiano di Paperino ricordiamo Giovan Battista Carpi, Romano Scarpa, Claudio Cavazzano, Bruno Pezzin e tantissimi altri.

Ecco la sinossi di alcuni cartoni animati di Paperino dal 1934 al 1949

La gallinella saggia
“La gallinella saggia” del 1934 (titolo originale The Wise Little Hen) è il primo cortometraggio nel quale compare Paperino, il simpatico e pasticcione personaggio della Walt Disney. Mamma chioccia esce dal pollaio e chiama a raccolta i suoi numerosi e chiassosi pulcini per aiutarla nella semina del granturco. Poiché il lavoro si presenta impegnativo e faticoso, alla gallinella viene l’idea di chiedere al suo vicino Meo Porcello di aiutarla. Si reca da lui e lo trova intento a ballare e suonare. Dopo alcuni convenevoli la Gallinella gli espone la sua idea, ma a Meo Porcello, pigro e svogliato, non va assolutamente di lavorare e così le risponde di avere un forte mal di pancia e scappa a rifugiarsi nella sua casetta. La povera gallina, pur essendo abbattuta per questo rifiuto, non si perde d’animo e, chiamati i suoi pulcini si allontana sotto lo sguardo di Meo Porcello che la osserva di nascosto. Arriva, così, a casa di un altro vicino Paperino, anche lui impegnato a ballare e cantare sulla sua barchetta. I due si salutano amichevolmente e la gallinella chiede anche a lui un aiuto per la semina. Ma anche Paperino, non appena si rende conto di dover lavorare, finge un doloroso mal di pancia e si allontana dalla sua vicina nascondendosi nella barca. Così Mamma Chioccia rimasta sola e senza l’aiuto dei suoi bugiardi vicini si allontana sconsolata. Sembra che la famigliola debba cavarsela da sola ed infatti gli allegri pulcini cominciano a preparare la terra, arando il campo con attrezzi improvvisati e sotto lo sguardo attento della mamma alla quale non manca certo il buon umore. Il granturco è seminato ed il lavoro è finito. Ma i due vicini ancora una volta rifiutano di aiutarla e così la Gallinella scoperta la bugia decide di vendicarsi. Prepara manicaretti e bontà di ogni tipo con il grano raccolto e promette di darne a Meo ed a Paperino. Ma in realtà nel cestino i due troveranno solo olio di ricino per curare il loro mal di pancia.

Il Concerto Bandistico
Ne “Il Concerto Bandistico” del 1935 Paperino è in compagnia di tutta l’allegra brigata della Walt Disney, compreso Topolino che dirige una buffa e chiassosa banda durante una colorata festa di piazza. Orazio, Clarabella, Pippo e molti altri sono impegnati con i loro strumenti nell’esecuzione del Guglielmo Tell di Rossini e Topolino fatica non poco nel mettere tutti d’accordo. Paperino vende gelati con il suo carrettino e nel sentire la banda suonare tira fuori il suo flauto cominciando a suonare anche lui. Sale sul palco ma poichè interpreta un’altra melodia manda in confusione la banda e fa infuriare Topolino che gli spezza il flauto. Ma il pasticcione Paperino ha un altro flauto nella manica e ricomincia così a suonare. Tra gag spassose il papero continua a portare lo scompiglio tra i musicisti che cercano in tutti i modi di farlo scendere dal palco. Ma lui non ne vuole proprio sapere di smettere. A complicare la situazione arriva anche un’ape che dopo aver infastidito Paperino arriva in mezzo al banda che, per cacciarla, ne combinano di tutti i colori, compreso Topolino che con la sua bacchetta comincia a fare strani movimenti, interpretati dai musicisti che creano una melodia bizzarra. Le disavventure non sono finite, però. Infatti è in arrivo una tempesta con tanto di tromba d’aria che porta via tutto ciò che incontra sul suo cammino. Compresa la banda che tuttavia continua a suonare anche in aria, sotto la direzione di Topolino. Alla fine i musicisti atterrano violentemente e ad accogliergli c’è sempre Paperino con il suo flauto. Su di lui si abbatte l’ira dell’intera banda che gli lancia contro tutti gli strumenti ormai malconci.

Paperino e Pluto
Il cortometraggio del 1936, dal titolo “Paperino e Pluto” vede il simpatico papero della Walt Disney impegnato nel duro lavoro di idraulico. Ad ostacolarlo questa volta sono i suoi stessi attrezzi da lavoro. Deve vedersela, infatti con martelli e tubi che perdono ed a complicare la situazione accade un altro episodio: il suo cane, Pluto, ingoia una calamita. Naturalmente a quel punto tutti gli oggetti di metallo verranno attirati da Pluto che prima ne risulta infastidito poi, dopo aver attirato tutte le pentole, si spaventa e cerca di scappare. La situazione peggiora quando Pluto attira una sveglia che con il suo rumore terrorizza il povero cane che, nel tentativo di scappare, continua a combinare, suo malgrado, altri guai. La cosa provoca danni anche a Paperino dal momento che il cane attira anche tutti i suoi attrezzi. Il cartone animato va avanti con un susseguirsi di situazioni divertenti che vedono coinvolti sia Pluto che Paperino che, il più delle volte, ha la peggio. Dopo una rovinosa caduta dalle scale la calamita riesce ad uscire dal corpo del cane andando però a bloccare il povero Paperino. Pluto può tranquillizzarsi e godersi il suo osso mentre dimostra tutta la sua gratitudine al padrone con una sonora leccata.

Don Paperino
In “Don Paperino” del 1937 ritroviamo il simpatico Paperino con una grafica più simile a quella moderna. Questa volta veste i panni di un messicano, con poncho e sombrero, che a cavallo del suo ciuchino è deciso ad andare a prendere la sua bella fidanzata Paperina. Questa, non appena lo vede arrivare scende dal suo balcone ed improvvisa un ballo con l’accompagnamento della chitarra di Paperino. Così sale sul ciuchino ma viene quasi subito disarcionata, suscitando l’ilarità del suo incauto fidanzato. Paperina, infatti, si arrabbia moltissimo per quanto è successo e ne deriva una violenta lite tra i due che culmina con la caduta di Peperino in una fontana. Paperina va via arrabbiatissima e si rinchiude in casa. Peperino prima se la prende con il ciuchino, poi vede un rivenditore di macchine e gli comincia a balenare un’idea. Per farsi perdonare dalla sua amata scambia il ciuchino con la mitica 313 e si reca sotto il suo balcone. Paperina lo perdona immediatamente, sale sulla macchina ed i due cominciano una folle corsa per le strade del Messico. Però esagerano tanto che l’auto si ferma nel bel mezzo del deserto e non ne vuole sapere di ripartire. I due fidanzatini cominciano di nuovo a litigare dando vita ad una serie di gag divertenti finchè Paperina se ne va da sola ed arrabbiata. Tutto questo sotto lo sguardo divertito del ciuchino che si era liberato e li aveva seguiti, gustandosi la vendetta. Paperino rimane così senza mezzi di locomozione proprio in mezzo al deserto, con la sola compagnia dei cactus.

I Nipoti di Paperino
“I Nipoti di Paperino” è un cortometraggio del 1938 nel quale compaiono per la prima volta sullo schermo Qui, Quo e Qua. I tre simpatici nipotini vengono mandati dalla sorella di Paperino a far visita allo zio. Il loro arrivo viene annunciato da una lettera ed il povero Paperino ne è felicissimo anche perché ancora non sa cosa lo aspetta. I tre arrivano in modo turbolento a bordo delle loro bici e si presentano allo zio. Si dimostrano da subito molto vivaci e giocano a casa di Paperino rompendo tutto ciò che trovano sulla loro strada. Il poveretto cerca un modo per tenere tranquille le tre pesti ed in un libro legge che con la musica i bambini si possono divertire rimanendo tranquilli. Arriva al pianoforte e comincia a suonare; all’improvviso i tre si uniscono allo zio suonando tromba, fisarmonica e basso. Ma la pace dura poco perché Qui, Quo e Qua cominciano a fare scherzi allo zio fino a riempire un palloncino pieno d’acqua che arriva proprio sulla testa del povero Paperino. I tre cominciano a litigare e Paperino per farli smettere li chiama a tavola dove è pronto un ottimo manicaretto. Ma i nipoti continuano a litigare pure lì e così lui perde la pazienza e li sgrida insegnando loro a pregare prima di mettersi tavola ed a comportarsi in modo educato. Ma finita la preghiera i tre si avventano sul cibo tanto da mordere addirittura la mano dello zio, che appare davvero disperato. Comincia a piangere per attirare lo loro attenzione ed i tre sembrano davvero pentiti. Ma è solo apparenza perché per farsi perdonare gli preparano una torta, ma con tantissima senape piccante. Paperino convinto del loro pentimento l’accetta e, ovviamente comincia ad andare a fuoco. I nipotini lo inondano di acqua e finiscono di distruggergli la casa. Poi vanno via lasciandolo solo tra le rovine.

Il cugino di Paperino
Ne “Il cugino di Paperino” (1939) mentre Paperino si accinge a mettersi a tavola per consumare un pranzo luculliano fa la sua comparsa il cugino Ciccio, perennemente affamato. Per farsi riconoscere gli consegna una lettera della zia e così Paperino è ben felice di accoglierlo in casa. Ma ben presto si accorgerà che per Ciccio l’unica cosa importante è il cibo. Infatti attirato dal profumino che proviene dalla tavola si precipita in casa e consuma in pochi minuti tutto quello che Paperino aveva preparato per sé. Zuppa, spaghetti, pane, ciambelle, tè, caffè, frutta, torta, piselli, tutto finisce nello stomaco del famelico Ciccio e Paperino, rimasto digiuno, è costretto a cacciare di casa il cugino. Ma non sembra una cosa facile. Così gli propone uno strano hot dog che fa comportare Ciccio come un cane. In questo modo riesce a metterlo fuori casa. Ma per poco perché Ciccio rientra dalla porta secondaria e Paperino lo trova nel frigo mentre divora tutto quello che c’è dentro. Non solo. Ciccio gli fa notare anche che si sta avvicinando l’ora della cena. Paperino a questo punto sviene, disperato. Non riuscirà a liberarsi più di lui!

Le Vacanze di Paperino
Il cortometraggio “Le Vacanze di Paperino”, del 1940, comincia con il nostro simpatico protagonista che si diverte su una canoa, suonando la sua chitarra e cantando allegramente. Navigando, navigando, però, non si accorge di una cascata e precipita nell’acqua. Poco male! Raggiunge facilmente la riva e trova il posto giusto per accamparsi. Così la sua stravagante canoa si trasforma in una comoda tenda con tutti i viveri necessari per un tranquillo soggiorno. Paperino ha pure una sdraio ultimo modello, con ombrellone e poggiapiedi, appena comprata. Il problema sarà aprirla. Infatti dopo numerosi tentativi il povero Paperino non è ancora riuscito a montarla, anzi finisce addirittura nel lago. Ma siccome aprirla è ormai una questione di principio, ce la mette tutta sotto lo sguardo divertito di simpatici scoiattoli. Alla fine ci riesce e si gode un meritato riposo sotto l’ombrellone. Ma poiché non c’è mai pace, gli scoiattoli attirati dal cibo di Paperino ed approfittando del suo pisolino, gli rubano tutto. Una ad una le provviste spariscono con divertenti gag degli animaletti. Paperino viene svegliato all’improvviso a causa di tutto quel movimento. Ma la sdraio si richiude e lui rimane incastrato mentre gli scoiattoli portano via tutto il suo cibo. Diventato furioso riesce a liberarsi rincorrendo i piccoli ladri, ma siccome in un bosco non mancano mai gli orsi, invece degli scoiattoli lo sfortunato Paperino afferra, senza accorgersene, il muso di uno di questi animali pelosi. E proprio dal pelo che comincia a capire di aver preso qualcosa di diverso dai piccoli animali che stava rincorrendo. E difatti si trova davanti all’orso e scappa terrorizzato. L’inseguimento per il bosco crea situazioni divertenti finchè Paperino correndo a più non posso raggiunge la sua tenda che si ritrasforma in canoa ripercorrendo all’indietro tutto il percorso che aveva fatto per arrivare fin lì, cascate comprese. E così, vacanze finite male per il povero Paperino!

Sogni d’oro Paperino
“Sogni d’oro Paperino” è un cortometraggio del 1941 che racconta di come il nostro protagonista si appresti ad andare a dormire. In camicia da notte e papalina, infatti, Paperino tira fuori dall’armadio il letto e dopo essersi tolto le ciabattine si massaggia i piedi stanchi e si stende sul letto. Ma sbatte la testa sulla testiera e con disappunto si rialza, aggiusta il cuscino e si rimette a dormire. Ma questa volta il guanciale si rompe inondandolo di piume. Paperino, sempre più furioso si rimette a dormire, ma a disturbare i suoi sogni questa volta è il ticchettio della sveglia, che egli mette nel cassetto del comodino. Ma la sveglia continua a far rumore e così viene scagliata prima contro il muro, poi fuori dalla finestra. Tornado indietro, però, viene inghiottita da Paperino che questa volta riuscirà difficilmente a liberarsene. La sente infatti prima nello stomaco poi nel sedere e fa di tutto per eliminarla fino a sbattere contro il muro per cercare di romperla. E infatti, dopo varie peripezie, riesce a sputare alcuni bulloni. Si rimette soddisfatto nel suo letto, ma poco dopo è proprio il letto a dargli filo da torcere. Si chiude come un sandwich imprigionando il malcapitato che cerca in ogni modo di liberarsi, poi le molle fuoriescono da ogni posto e, quando Paperino, sembra essere riuscito a sistemare davvero ogni cosa, la sveglia suona perché è arrivata l’ora di alzarsi. Sogni d’oro davvero!

Paperino paracadutista
“Paperino paracadutista (1942)” è un cortometraggio che anticipa il tema bellico ripreso un anno dopo ne “La Faccia del Fuhrer. Paperino si trova in una base militare, con tanto di divisa d’ordinanza, ma il suo compito è sbucciare patate per il rancio, mentre avrebbe tanta voglia di volare su uno degli aerei che vede sfrecciare. Il sergente Gambadilegno lo punisce per la sua disattenzione dandogli quintali di patate da pelare, ma poi gli dice di presentarsi da lui a lavoro finito perchè avrebbe realizzato il suo sogno. In pochi minuti tutte le patate sono pulite e Paperino si trova dal Sergente. Questi, dopo averlo bendato gli fa superare alcune prove e poi lo manda su un aereo, dopo avergli fatto indossare un paracadute. L’aereo si alza in volo e Paperino è tanto felice da non accorgersi di essersi messo in fila con gli altri soldati per lanciarsi con il paracadute. Quando se ne rende conto viene preso dal terrore e cerca si risalire sull’aereo mentre il sergente cerca di buttarlo giù; ma Paperino è talmente avvinghiato a lui che dopo una lunga lotta precipitano entrambe portandosi dietro un missile. Cadendo distruggono la base militare e, come punizione, vengono messi a pelare patate.

La faccia del Fuhrer
“La faccia del Fuhrer” è un cartone animato prodotto dalla Disney nel 1943 durante la Seconda Guerra Mondiale con una chiara propaganda anti-nazista. Il cartone animato inizia con una marcetta musicale (che sarà poi di sottofondo per tutto il cortometraggio) e quattro personaggi che rappresentano le caricature dei quattro potenti dell’Asse (Hitler, Hirohito, Mussolini e Goering) che fanno parte della Banda che entra a passo di marcia in un ideale villaggio tedesco. Hitler con il trombone, Mussolini con il tamburo, Goering con il piffero e Hiroito con un grande corno, marciano verso una casetta dove dorme Paperino che viene ridestato prima da una sveglia con le svastiche al posto dei numeri (onnipresenti nel cartone fra le piante, i mulini a vento, le inferriate) poi da un orologio a cucù che spiega l’ala nel saluto, come il gallo che invece del classico “chicchirichì” dice “Heil Hitler”.Paperino viene convinto a vestirsi sotto la minaccia delle baionette prima e di una secchiata di acqua gelida poi, e si appresta a fare colazione. Con fare furtivo prende da una cassaforte (posta dietro un ritratto di Hitler) un barattolo di caffè da cui estrae un chicco di caffè e lo immerge piano in una tazza con dell’acqua, poi prende un distributore di profumo con dentro un essenza di bacon e uova e se lo spruzza nel becco.A questo punto Paperino viene preso dal quartetto e si carica il tamburo e Mussolini sulle spalle per andare a lavorare in una fabbrica dove vengono prodotte munizioni di vario calibro; il compito di Paperino è quello di avvitare il percussore di tutte le munizioni che scorrono sul nastro trasportatore; qualche volta compare anche una foto di Hitler e Paperino deve contemporaneamente salutare l’immagine ed avvitare il percussore. Dopo aver avuto delle “vacanze premio” corrispondente alla comparsa di un telone con l’immagine delle montagne, il ritmo del nastro aumenta fino a che Paperino impazzisce e le munizioni prendono corpo e vita, in un turbinio che si conclude con lo scoppio di due bombe con in mezzo lo stesso Paperino. Tutto questo però è solo un brutto sogno; Paperino infatti sta dormendo indossando la bandiera americana (casacca blu a stelle bianche e pantaloncini a strisce bianche e rosse), si sveglia di soprassalto e, vedendo un’ombra vicino al letto, si alza di scatto ed effettua il saluto nazista intonando “Heil Hi….”; non finisce la frase perché quella che sta salutando in modo nazista altro non è che l’ombra di una statuetta della “statua della libertà” posta sul balcone, la abbraccia dicendo “che bello essere un abitante degli Stati Uniti D’America”.

Paperino e il gorilla
“Paperino e il gorilla” (1944). In una buia notte piovosa, Paperino sta ascoltando la radio insieme ai nipoti Qui Quo e Qua, quando lo speaker annuncia che Aiace, un feroce gorilla, è fuggito dallo zoo ed avverte che è un mostro crudele. I nipotini sono terrorizzati ma Paperino li prende in giro indossando dei grossi guanti a forma di zampa. I tre nipoti se ne accorgono e studiano la loro vendetta: essi indossano ognuno un pezzo diverso (zampe, tronco e testa) di un costume raffigurante un grosso scimmione e si mettono al posto di una poltrona proprio mentre Paperino si sta sedendo per leggere un libro; ovviamente non si accorge di nulla fino a quando il suo lecca lecca non viene addentato dal finto scimmione e, fuggendo bianco come un lenzuolo, fa scoppiare l’ilarità dei tre nipoti. Paperino e i nipoti però non sanno che Aiace è realmente lì ed entra in casa mentre Paperino sta inseguendo i nipoti con il costume e li scambia proprio per Aiace. Da quel momento inizia una fuga prima con i tre nipoti poi da solo, fino a quando si scontra con il vero gorilla, con il quale inizia un vero e proprio inseguimento: prima lungo una colonna, poi su una scala che lo catapulta fin sopra la soffitta, scala che poi serve a Paperino per scappare dallo stesso Aiace. Cercando di fuggire il povero Paperino rimane incastrato nel tavolo, bloccato dallo stesso Aiace e lo prega, in un bagno di sudore, di non fargli del male. Sta per essere morso quando i tre nipotini, avendo sentito alla radio che l’unico modo per poter rendere mansueto lo scimmione era quello di usare gas lacrimogeni, tirano una boccetta con il gas proprio sotto il naso di Aiace, facendolo scoppiare in un pianto dirotto. Paperino, vedendo lo scimmione piangere così, comincia a ridere a crepapelle fino a quando lo stesso gas non lo raggiunge facendo piangere anche lui, abbracciato teneramente ad Aiace, soffiandosi il naso nello stesso fazzoletto.

Paperino e la pazienza
Nel cortometraggio “Paperino e la pazienza” del 1945, Paperino cammina tranquillo lungo la strada fumando un grosso sigaro e facendo, con le nuvole di fumo, due grossi cuori trafitti perché pensa a Paperina che lo sta aspettando; quando questa lo vede arrivare lungo il vialetto del giardino, si precipita in camera per mettersi del profumo e gli apre quindi la porta. Dopo un bacio elettrizzante, Paperina chiede a Paperino di aprire una finestra e questi comincia la sua opera demolitrice: la finestra infatti si rivela un osso duro per Paperino che, per cercare di aprirla, perde completamente le staffe diventando rosso fuoco e cominciando a rompere qualsiasi cosa gli capiti sottomano. Alla fine della sua furia Paperina, con molta calma, gira il perno di chiusura ed apre la finestra, sgridando Paperino per il modo in cui si è comportato e minacciando di non uscire più con lui fino al momento in cui non avesse cambiato carattere e fosse diventato paziente. Paperino, per caso, su di un giornale raccolto per la strada, trova la pubblicità di una ditta che promette di diventare calmo con un apparecchio speciale. Paperino riceve questo pacco e non fa in tempo a scartarlo che il congegno si presenta subito: si tratta di una macchina da offese: se Paperino riuscirà a mantenere la calma per i 10 minuti successivi, allora potrà dirsi guarito. In questo lasso di tempo Paperino ne subisce di tutti i colori, dalle botte in testa al taglio dei bottoni della giubba, dalle strombazzate in un orecchio allo scoppio di una sveglia, ma alla fine riesce ad avere l’agognato diploma; salta quindi in macchina e corre da Paperina che lo mette subito alla prova e nonostante le dita schiacciate dalla finestra che poi si rompe sulla sua testa, Paperino ha sempre il sorriso sul becco. Paperina ne rimane entusiasta e corre a mettersi il cappello per uscire ma Paperino appena la vede scoppia in una fragorosa risata; Paperina a quel punto si arrabbia e comincia a prendere a scopettate il povero Paperino.

Paperino e il regalo svanito
“Paperino e il regalo svanito” (1946). Paperino cammina sulla neve nei boschi del Klondike leggendo una cartolina di Paperina che lo “invita” a procurarle una pelliccia; Paperino si avvicina ad una grotta e vede un’ enorme mamma orso con sopra il suo cucciolo che, agli occhi di Paperino si trasforma subito nella pelliccia da dare a Paperina. Con degli stratagemmi e l’aiuto di un grosso masso, riesce a portare il cucciolo nella sua capanna, lo mette in piedi e con la sua immaginazione sovrappone all’immagine del cucciolo quella di Paperina dandogli un grosso bacio. Alla reazione del cucciolo, Paperino riflette su come poterlo uccidere, se con una accetta, avvelenandolo od impiccandolo. Sceglie quest’ultima possibilità; prepara una pila di scatole con la corda appesa alla trave e legata al pomello della porta e chiede al cucciolo di salire insieme a lui e mentre questo tenta di scalare la pila di scatole, queste crollano e Paperino si ritrova col cappio intorno al collo rischiando di rimanere più volte soffocato. Nel frattempo mamma orso si sveglia perché il masso che Paperino le aveva posato al posto del cucciolo rotola su una zampa e, arrabbiata, segue le tracce fino alla casa dove si trova il cucciolo che sta cercando di scappare da Paperino. Dopo una serie di gag il cucciolo arriva vicino alla mamma e Paperino viene catapultato sulla credenza rovesciandosi il barattolo del miele in testa; mamma orso, sentendo il profumo del miele, comincia così a leccare, insieme al cucciolo, la testa del povero Paperino.

Paperino e Pippo nel deserto dei miraggi
Paperino e Pippo nel deserto dei miraggi (1947). I protagonisti della storia, Pippo e Paperino, si trovano nel deserto cercando di raggiungere un hotel al Cairo ma la loro macchina si ferma all’improvviso. L’intervento di Pippo non fa altro che peggiorare le cose ed i due devono proseguire a piedi sotto il sole del deserto. Mentre Pippo sembra non sentire la stanchezza, Paperino è distrutto ed ha bisogno di acqua. Ma non c’è problema perché il suo amico tira fuori una mappa del mondo che tuttavia si brucia a causa del calore. Pippo trova un bellissimo bar in un’oasi e chiede al cameriere una bevanda fresca. Ma mentre si accinge a bere, scompare tutto e si ritrova seduto sulla sabbia. I miraggi continuano a comparire e scomparire facendo impazzire il povero Pippo. Paperino invece vede un fresco blocco di ghiaccio che lo aspetta e ci si precipita dentro, ma anche questo scompare per ricomparire più lontano. I due sono in preda ad una serie di allucinazioni che li fanno correre di qua e di là finchè non arrivano ad un’oasi dove si trova un cammello, vero questa volta. I due vi salgono sopra e si allontano il più veloce possibile.

Paperino Imbianchino
“Paperino Imbianchino” (1948). Un’ape svolazza beatamente fra i fiori del terrazzo di Paperino, quando viene disturbata dal suo canto stonato; incuriosita entra e lo trova intento ad attaccare la carta da parati. Con sua grande sorpresa si tratta di una carta con grandi fiori colorati e ne è subito attratta. Però la povera ape non fa altro che sbatterci sopra e Paperino, notandola decide di farle uno scherzo. L’attira con uno stratagemma e la imprigiona in un barattolo di colla. La povera ape ne esce piuttosto malconcia fra le risate di Paperino che la caccia fuori di casa rimettendosi a lavoro. Ma l’ape è decisa a vendicarsi e, rientrata nella stanza dal buco della serratura, comincia ad infastidire Paperino. I due ingaggiano una divertente lotta a suon di pungiglioni e dispetti, da parte di uno e dell’altra. Il piccolo insetto rimasto incastrato con il pungiglione in un tappo di sughero riesce a liberarsi e comincia a farne di tutti i colori a Paperino che a sua volta era rimasto attaccato con la colla al soffitto. Messo Ko l’avversario, l’ape chiama a raccolta tutte le sue amiche dell’alveare che, in fila, sono pronte per pungere il sedere di Paperino.

Il compleanno di Paperino
Nel “Compleanno di Paperino” del 1949 i protagonisti sono i tre nipotini, Qui, Quo e Qua che devono fare un regalo per il giorno del quarantacinquesimo compleanno dello “zietto”. I tre ragazzi, però, non hanno un centesimo e per poter fare il regalo scelto, una scatola di sigari, cominciano a svolgere tutta una serie di lavoretti in giardino, al termine dei quali presentano il conto allo Zio. Paperino dà loro i soldi ma li costringe a metterli nel loro salvadanaio. Qui Quo e Qua danno quindi sfoggio di tutte le loro capacità per poter recuperare il salvadanaio, sempre ostacolati dallo zio. Alla fine riescono, mediante un gioco di squadra, a recuperare la somma che serve per poter andare a comperare la scatola di sigari ma Paperino li controlla e vedendoli uscire dalla tabaccheria con una scatola di sigari in mano, equivocando le intenzioni dei nipotini, decide di obbligarli a fumare tutti quanti per far passare loro la voglia di fare certe marachelle; alla fine però, prendendo in mano la scatola, trova il biglietto di auguri e si rende conto del grandissimo errore fatto, diventando sempre più piccolo e sparendo così dalla vista dei nipotini. Quando le apparenze ingannano!

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