Fiimu kukuru tuntun nipasẹ oludari Oscar ti a yan Anton Dyakov, “Mo n sisun”

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Il regista di animazione russo Anton Dyakov, il cui cortometraggio BoxBallet è stato candidato all’Oscar quest’anno, ha appena concluso un nuovo progetto animato intitolato I’m Burning!, una collaborazione con il gruppo ucraino Flexible Chaplin. Il talentuoso regista, che ha lavorato a questo corto per un anno e mezzo, lo ha dedicato alle vittime della guerra in Ucraina su Instagram:

Scrive: “Il fatto stesso della guerra sulla Terra, dove rimangono ancora le cicatrici della Grande Guerra Patriottica, dove ogni famiglia deve avere la tessera di un nonno o bisnonno che ha posato la testa per farci vivere in pace, significa che in qualche modo siamo riusciti a perdere nella ricerca di orpelli luccicanti la cosa più preziosa: la confraternita di sangue che ha unito russi e ucraini per secoli. Dedico il film I’m Burning! (Sto bruciando!) a tutte le persone che si trovano nei guai sul suolo ucraino. Chiunque siano, russi o ucraini: non ci sono scuse per questa guerra”.

In un’intervista con il sito di notizie indipendente con sede in Lettonia Meduza, Dkakov ha detto di aver pensato per la prima volta all’idea di questo nuovo corto dopo un viaggio a un festival di animazione. “Continuavo a pensare perché c’è così tanta frustrazione nelle arti visive europee e l’argomento comune è ‘Sono la persona più profondamente infelice e incompresa… Io, io e me di nuovo”. Cos’è questo chiudersi in se stessi per sfuggire alla realtà? I’m Burning! è una reazione a questo. È un tentativo di fare una dichiarazione che sarà ascoltata. Coinvolgere lo spettatore e alternare risate e dolore. Questo è un corto che non vuole piacere, ma non scappa nemmeno da te”.

Alla domanda sulla realizzazione del cortometraggio, Dyakov osserva: “Ci sono state pause forzate –  ho avuto un periodo difficile e non è stato il momento più produttivo. Ma i miei amici, il gruppo Flexible Chaplin [la cui musica accompagna il corto], sono musicisti ucraini. Mi hanno supportato. Vedendo la loro partecipazione sincera e amichevole, sono rimasto sbalordito. Poi mi sono ripromesso di portare a termine questo lavoro a tutti i costi il ​​prima possibile. Non avevamo accordi sulla carta, solo alcune parole amichevoli. Ancora una volta, li ringrazio!”

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Gianluigi Piludu

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