Sviluppo visivo dei cortometraggi animati: interviste ai registi

Sviluppo visivo dei cortometraggi animati: interviste ai registi



Un viaggio visivo: come i registi hanno creato lo stile delle loro opere per gli Oscar

Mentre si avvicina il termine per la votazione delle nomination agli Oscar, abbiamo avuto l’opportunitร  di parlare con alcuni dei registi di cortometraggi animati candidati. Abbiamo chiesto loro di raccontarci come hanno sviluppato l’approccio visuale ai loro film e come hanno modificato lo stile o le tecniche utilizzate nei loro lavori precedenti. Ecco le loro risposte in ordine alfabetico inverso.

Cominciamo con “Once Upon a Studio” di Dan Abraham e Trent Correy, dove รจ stata data particolare importanza a rendere i personaggi esattamente come li ricordiamo dai loro film originali, pur vivendo all’interno delle pareti del loro studio di ripresa e interagendo con diversi mezzi e stili nel corso degli ultimi 100 anni. Con i personaggi in computer grafica, c’รจ stato un enorme impegno tra i team per ricostruire i personaggi del passato e aggiornarli per farli funzionare con le nuove tecnologie. Con i personaggi disegnati a mano, volevano abbracciare e celebrare la loro piattezza, ma portarli nel loro ambiente tridimensionale.

Passando a “Our Uniform” di Yegane Moghaddam, la regista voleva creare un’atmosfera visiva minimale, quindi ha scelto una palette monocromatica e ha permesso alle texture dello sfondo di far parte dei personaggi stessi. In seguito ha deciso che la palette in bianco e nero poteva conferire al film un aspetto datato, quindi ha optato per matite colorate, ottenendo un risultato soddisfacente. I tratti delle matite assomigliavano all’embroidery su tessuto, il che ha contribuito all’aspetto generale del film, che trattava di abiti, fili, texture, ecc.

Poi c’รจ “Pachyderme” di Stรฉphanie Clรฉment, un film in CGI/3D che doveva mantenere il rendering pittorico e le libertร  prese con le regole della prospettiva nei suoi disegni di concetto. Tutti i set, suddivisi in diversi strati, sono stati dipinti interamente “a mano”. Voleva creare immagini che ispirassero una sensazione mista di dolcezza e disagio nello spettatore attraverso il semplice gioco di colori, inquadrature e composizioni.

Il regista Bret Parker, con il suo film “Pete”, ha saputo fin dall’inizio che voleva che il film avesse un aspetto a china e acquerello ispirato alle prime illustrazioni di Winnie the Pooh, ma sviluppare il look del film รจ stata una delle sfide piรน grandi. Il film รจ stato realizzato con il Pixar Cooperative, quindi รจ stato necessario trovare un modo per creare un look diverso da quello tradizionale dell’animazione. La componente finale del look del film รจ stata quella dell’illuminazione, che รจ stata esplorata per scoprire cosa significasse “illuminazione” in uno spazio 3D, che doveva sembrare un acquerello.

“27” di Flรณra Anna Buda รจ un film piรน personale e lineare rispetto al suo corto precedente, “Entropia”. La regista voleva scegliere uno stile visivo piรน poetico e combinazioni di colori piรน vicini alla realtร . In termini di composizioni, ha scelto un rapporto di aspetto 3:4 per mettere l’accento sull’agire, che era molto importante nel film, e allo stesso tempo creare una sensazione stretta e claustrofobica.

Per “War is Over! Inspired by the Music of John & Yoko” di Dave Mullins, la produzione era piรน incentrata su uno stile artigianale distintivo, simile ai manifesti bellici della I e II Guerra Mondiale, piuttosto che sullo stile di produzione di Pixar. Lo stile a linee e le pennellate a mano furono un omaggio all’animazione tradizionale, mentre lo stile pittorico a mano veniva dall’amore per la pittura e il lavoro di concept art eseguito in modo impeccabile.

Infine, “Wild Summon” dei registi Karni Arieli e Saul Freed, che mescola animazione e live action in uno stile definito “fantasia informale”. รˆ un’immagine fotografica e cinematografica che include elementi fantastici in modo diretto e informale, di solito con elementi naturali e animali. Il look principale si รจ concentrato sul disegno e lo stile di animazione del personaggio femminile e sulle diverse fasi della loro crescita, che richiedevano un cambiamento di colore e texture nel design.

In conclusione, la varietร  di stili e tecniche utilizzate dai registi dei cortometraggi animati candidati agli Oscar quest’anno mostra l’ampia gamma di possibilitร  che il medium offre, spaziando dall’artigianale al digitale, dal pittorico al realistico. Sono una prova della creativitร  e dell’ingegno dei registi nel dare vita alle loro visioni cinematografiche.



Fonte: www.cartoonbrew.com

Gianluigi Piludu

Autore di articoli, illustratore e grafico del sito www.cartonionline.com

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